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Calano le donazioni di sangue e aumentano le richieste, rischio paralisi negli ospedali abruzzesi

Calano le donazioni di sangue e aumentano le richieste, rischio paralisi negli ospedali abruzzesi

PESCARA, 14 giugno 2017 – Trasfusioni di sangue a rischio, in Abruzzo, in vista dell’estate. Aumentano infatti le richieste di sangue, mentre diminuiscono le donazioni, con il risultato che per l’estate si rischia l’emergenza. Da qui l’appello lanciato da Asl di Pescara, Fidas e Avis, in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue. Nella provincia del capoluogo adriatico vengono effettuate annualmente 22mila donazioni, da circa 12mila donatori.

A fare il punto della situazione sono il direttore generale della Asl, Armando Mancini, il direttore sanitario aziendale, Valterio Fortunato, il direttore del Centro trasfusionale della Asl, Patrizia Accorsi, la presidente della Fidas Pescara, Anna Di Carlo, e il direttore sanitario dell’unità di raccolta Avis Pescara, Aldo Spanò. Mancini spiega:

 “Qui al momento non ci sono problemi, ma non vuol dire che non li avremo. In Italia c’è un trend particolare che, in alcuni casi, come ad Ancona, ha portato alla chiusura delle sale operatorie, anche per interventi di routine, proprio per la mancanza di sangue. Per ora non ci sono problemi e i centri trasfusionali gestiscono le donazioni nel migliore modo possibile, così da evitare picchi. Sul tema, però, è necessario sensibilizzare tutti”.

Accorsi aggiunge:

“L’Abruzzo ultimamente è tra le cinque regioni italiane in carenza. Vuol dire che deve prendere il sangue anche da fuori regione. Il problema è che le donazioni stanno diminuendo ovunque. Il sangue non serve solo in caso di disastri, quando tutti diventano più buoni. Per una sanità efficiente serve continuità. Donare è importante anche per se stessi, in quanto si viene sottoposti a una serie di esami gratuiti, che si ripetono nel tempo, e comunque ogni volta che si va a donare”.

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