Calciatore pescarese spogliato della tuta, interrogati due ultras del Chieti accusati di rapina
CHIETI, 4 gennaio – Si è tenuto questa mattina, davanti al gip di Chieti Luca De Ninis, l’interrogatorio di garanzia dei due ultrà neroverdi appartenenti al gruppo “Mai Domi 89”, finiti agli arresti domiciliari lo scorso 31 dicembre con l’accusa di rapina aggravata ai danni di un calciatore del Pescara Calcio a 5 under 21.
Il più grande dei due tifosi del Chieti, 23 anni, assistito dall’avvocato Ivan Notaristefano, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre il più giovane, 21 anni, assistito dal legale Daniele Fabriani, ha rilasciato una dichiarazione spontanea, affermando di essere estraneo alla rapina. Il suo avvocato, inoltre, ha presentato istanza di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare e in subordine l’autorizzazione perchè il giovane possa recarsi al lavoro.
La vicenda risale al 30 ottobre scorso ed è avvenuta a Chieti Scalo. Il calciatore, subito dopo avere effettuato un prelievo da uno sportello bancomat, venne prima provocato da due giovani a bordo di un ciclomotore e poi accerchiato da altri ragazzi scesi da una Fiat Punto grigio scuro. Gli aggressori insultarono il giocatore di calcio a 5, intimandogli di togliersi la tuta con lo scudetto del delfino. Al suo rifiuto venne strattonato e gli furono portate via la felpa e la maglietta con i colori del Pescara Calcio.
Prima di loro, a novembre, erano finiti agli arresti, con la stessa accusa di rapina aggravata, oltre che di violazione del Daspo, altri tre giovani appartenenti alla tifoseria del Chieti.