TERAMO, 18 gennaio – Dopo la riqualificazione del reato da truffa ad indebita percezione di erogazioni ai danni dello stato il processo relativo a presunte irregolarità nei contributi post terremoto a Canzano era stato rinviato davanti al collegio. Ed è proprio davanti al collegio (presidente Flavio Conciatori, a latere Lorenzo Prudenzano  ed Enrico Pompei), che si è aperto questa mattina per essere immediatamente rinviato al 17 maggio per la sentenza.

Questa mattina, infatti, i difensori di 10 imputati su 11 hanno dato l’assenso all’acquisizione e utilizzo degli atti e delle prove acquisite. Per loro, dunque,  nella prossima udienza si andrà direttamente a sentenza, mentre la posizione dell’unico imputato che non ha dato l’assenso è stata stralciata e sarà definita davanti ad altri giudici.

A processo, per presunte irregolarità nella percezioni dei contributi post terremoto, ci sono 11 persone tra legali rappresentanti, amministratori, direttori dei lavori e procuratori di società appaltatrici o sub appaltatrici e professionisti, ai quali vario titolo ed in base alle diverse posizioni vengono contestati reati che vanno, dopo la riqualificazione operata dal giudice, dall’indebita percezione di erogazioni a danno dello stato fino, in alcuni casi, al falso.

Sotto i riflettori della Procura una presunta strumentalizzazione della normativa sui danni del terremoto del 2009 nei comuni fuori cratere, con l’attenzione puntata su alcune perizie asseverate che avrebbero attestato falsamente il nesso di causalità tra le lesioni e il sisma e su alcune certificazioni prodotte dalle imprese che avevano effettuato i lavori di ristrutturazione su abitazioni realmente danneggiate dal terremoto. In alcuni casi, infatti, secondo la Procura, nel computo metrico le imprese finite sotto accusa avrebbero dichiarato lavori superiori a quelli realmente realizzati, incassando così tutta una serie di somme non dovute.