Capoluogo, D’Alfonso: “Goliardia in aula comune Pescara”. Su Rete 8 prove tecniche di fusione
PESCARA, 20 novembre 2017 – Prove d’intesa, sulla Nuova Pescara, tra il presidente della Regione e i sindaci di Pescara, Montesilvano e Spoltore. E’ il giornalista Lorenzo Labarile a mettere assieme i quattro interlocutori, con l’aggiunta del rettore Luciano D’Amico, notoriamente molto vicino al governatore, per la registrazione del programma televisivo Rete8 Economy. Prima di entrare nel vivo del confronto, che andrà in onda questa sera alle 21, D’Alfonso provvede a scrivere la parola fine sulla polemica in merito al capoluogo di regione. “E’ stato goliardico l’atteggiamento tenuto nel corso di una seduta del Consiglio comunale di Pescara – ha detto il governatore – durante la quale alcuni consiglieri hanno detto ‘sì alla Nuova Pescara’, ma vogliamo anche la sede delle Nazioni Unite”.
Il riferimento di D’Alfonso è all’ordine del giorno votato in Consiglio comunale, a Pescara, da 9 esponenti del centrodestra e 6 della maggioranza, con il quale si chiede di avviare tutte le procedure, contestualmente all’iter relativo alla creazione della Nuova Pescara, per far sì che la nuova realtà sia anche capoluogo di Regione.
Anche Alessandrini si è espresso sulla vicenda:
“Più che goliardia , considero la questione di Pescara capoluogo un’arma di distrazione di massa, qualcosa di anti-storico che è già stato definito, non senza dolore, quaranta anni fa”.
Poi la discussione sulla Nuova Pescara è entrata nel vivo. Permangono le distanze e lo scetticismo, da parte dei sindaci di Montesilvano, Francesco Maragno, e di Spoltore, Luciano Di Lorito, che temono di vedere fagocitate dal centro più grande le rispettive città. La volontà popolare, però, è stata resa esplicita dal referendum del 2014. Di Lorito e Maragno, dunque, giocano al rialzo, ma sanno che dalla Nuova Pescara non si torna indietro. Non resta che negoziare.
D’Alfonso, da abile cerimoniere, registra con soddisfazione i passi avanti:
“Voglio cogliere le parti non millimetriche di apertura, avendo assistito ad una postura che complessivamente ha fatto registrare passi avanti. Questa iniziativa normativa e istituzionale è la conseguenza di un voto anticipatore della cittadinanza, che a me non ha mai donato emotività e che però mi ha impegnato a cercare di declinare dentro l’istituzione questa volontà esatta della cittadinanza di Montesilvano, Spoltore e Pescara”.
Il presidente della Regione ha aggiunto che ciò che lo accomuna ai tre sindaci:
“E’ il fatto che non c’è nessuna genuflessione nei confronti dell’elemento demografico, che anzi è elemento di antipatia. L’elemento importante è la spinta generosa, autonoma e autentica di moltitudini di persone”.
D’amico ha osservato:
“Al di là del fatto che un’entità più grande permette di ottimizzare i servizi e ridurre i costi, è la Regione Abruzzo ad avere bisogno di una città che guidi lo sviluppo economico nell’era dell’economia 4.0”.
Alessandrini ha affermato:
“Conta la qualità dei servizi da erogare e, facendo le debite proporzioni, se l’Aquila è Washington, Pescara è New York, la capitale della contemporaneità nel mondo, una sfida che la città di Pescara, ovvero la città dell’eterna fuga in avanti, dovrà essere in grado di raccogliere”.
Più tiepido Maragno:
“Il voto dei cittadini è sacrosanto, ma se si analizza la questione da un punto di vista pratico, una fusione a freddo creerebbe solo problemi e per questo occorre lavorare da subito ad una condivisione dei servizi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Di Lorito:
“Mancano le infrastrutture che disegnino questa grande città, basti pensare che non c’è trasporto pubblico che arrivi da Spoltore a Montesilvano. Servirebbe dunque più tempo rispetto alla data del primo gennaio 2019, e in ogni caso andrà assegnato un ruolo di primo piano ai consigli comunali”.