Carenza di personale nel reparto di medicina a S.Omero, si va verso lo sciopero
TERAMO, 11 gennaio – L’azienda risponde picche e il Nursind evoca lo spettro dello sciopero del personale. Si è concluso con un nulla di fatto il tentativo di raffreddamento e conciliazione in Prefettura relativo alla vertenza aperta dal sindacato sulle condizioni di lavoro del personale infermieristico del reparto di Medicina dell’Ospedale di Sant’Omero. Vertenza che adesso rischia di inasprirsi, con il Nursind che si riserva nuove azioni di protesta senza escludere di arrivare allo sciopero.
Sul tavolo l’ormai cronica carenza di infermieri all’interno dell’unità operativa, carenza che oltre a costringere i lavoratori ad operare in condizioni disagiate metterebbe a rischio, secondo il Nursind, la stessa qualità dell’assistenza ai malati. Una situazione insostenibile per il sindacato, che nei giorni scorsi aveva proclamato lo stato di agitazione del personale, e a fronte del quale quest’ultimo aveva avanzato tutta una serie di proposte a partire dall’aumento del personale infermieristico e ausiliario o, in alternativa, la diminuzione dei posti letto.
“I rappresentanti dell’azienda durante il confronto non hanno aggiunto elementi nuovi rispetto al quadro già noto – scrive il segretario provinciale del Nursind Giuseppe De Zolt – limitandosi a ribadire l’assegnazione all’unità operativa di due nuovi infermieri che non sono affatto sufficienti per colmare la carenza evidenziata. Ricordiamo, infatti, che la pianta organica del reparto, a fronte di 32 posti letto, prevede 16 infermieri e 12 Oss mentre attualmente sono in servizio solo 12 infermieri (comprese le due nuove assegnazioni e due part-time) e 8 Oss (di cui 4 con contratto in scadenza il 28 febbraio 2017). Tre unità infermieristiche sono in maternità: quindi i due infermieri assegnati non basterebbero neanche a sopperire alla loro momentanea assenza”.
Da qui il mancato accordo, con il sindacato che ha fortemente stigmatizzato l’assenza all’incontro del direttore generale e del direttore sanitario della Asl.
“L’aver evitato il confronto non ha fatto altro che confermare come non ci sia volontà di concertare possibili soluzioni positive al disagio manifestato dalla parte ‘produttiva’ – conclude De Zolt – e disinteresse sia per le conseguenze che detti disagi hanno sui livelli assistenziali erogati all’interno dei reparti, sia per le responsabilità alle quali sono esposti gli operatori in servizio.Di conseguenza il NurSind si dichiara insoddisfatto per l’esito del tentativo di conciliazione e si riserva di intraprendere prossimamente azioni di protesta che possono prevedere anche lo sciopero del personale, sempre nel rispetto della normativa vigente”.