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Castelnuovo, morì folgorato sul traliccio: sentenza attesa per domani

Castelnuovo, morì folgorato sul traliccio: sentenza attesa per domani

TERAMO, 11 aprile  – E’ attesa per questa mattina la sentenza del processo per  la morte di Roberto Damiani, 40 anni, operaio di Penne, che a settembre del 2014 rimase folgorato da una scarica da 20mila volt mentre stava lavorando su un traliccio a Castelnuovo. Una morte per la quale sono a processo sette persone, tutte accusate di omicidio colposo: cinque dipendenti Enel, il titolare della ditta per cui lavorava il giovane e il preposto della stessa ditta.

I sette erano finiti a processo al termine di una lunga attività di indagine della Procura, titolare del fascicolo il pm Stefano Giovagnoni, per la quale  la morte di Damiani era stata causata una serie di inadempienze che avevano portato chi doveva occuparsi della corretta esecuzione dei lavori a fare i controlli propedeutici, compresa la sospensione della corrente, su un traliccio sbagliato: non quello di Pianura Vomano, dove dovevano essere effettivamente sostituiti i pali e dove Damiani è rimasto folgorato, ma quello di Guardia Vomano.

I due tralicci, infatti, si trovano ad appena 40 metri di distanza l’uno dall’altro e secondo gli accertamenti effettuati dalla Procura per tutta una serie di errori le azioni propedeutiche erano state effettuate sul traliccio sbagliato.

Così quando Damiani aveva cominciato a lavorare sulla struttura di Pianura Vomano era rimasto folgorato. In realtà lo stesso Damiani, secondo le procedure di sicurezza, prima di iniziare le manovre si sarebbe dovuto accertare dell’assenza di corrente utilizzando il ‘fioretto’. Operazione che però, sempre secondo la Procura, non sarebbe stata effettuata o comunque sarebbe stata effettuata male.

Nel corso della requisitoria, nella precedente udienza, il pm Giovagnoni aveva chiesto la condanna a 1 anno e 4 mesi ciascuno per Pietro Marcelli e Franco Ruggeri, entrambi dipendenti Enel, e per Francesco Cantagallo, preposto della ditta Tonelli, e l’ assoluzione invece, per non aver commesso il fatto, per Andrea Salvatori, delegato Enel zona di Teramo, per i dipendenti Enel Pasqualino Ardizzi e Giuseppe Mastrodascio e per Adriano Tonelli, titolare della Tonelli costruzioni.

Oggi è stata la volta delle arringhe difensive, con il giudice Franco Tetto che al termine dell’udienza ha rinviato il processo a domani per repliche e sentenza.

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