Chiede soldi per cambiare una testimonianza. Arrestato a Penne per tentata concussione
PESCARA, 19 ottobre – Pressioni continue, vessazioni, e una continua incessante richiesta di denaro. Cinquantamila euro per veder cambiata una testimonianza. Alla fine l’uomo, che aveva lavorato come procuratore speciale in un’impresa di costruzioni, si è rivolto ai Carabinieri che ieri hanno arrestato un imprenditore settantenne di Penne G.M. e applicato al suo complice A.F., di Loreto Aprutino, la misura del divieto di avvicinamento alla vittima.
La vittima in passato aveva lavorato con G.M.: per una serie di divergenze era stato allontanato e dalla vicenda era nato un procedimento penale. L’accusa era di appropriazione indebita e si fondava proprio sulla testimonianza di G.M. Il quale per ritrattare aveva chiesto dei soldi, cinquantamila euro, anche attraverso un suo emissario, A.F..
G.M., diceva il complice, si sarebbe accontentato anche di un assegno post-datato, ma consegnato prima della prossima udienza del processo, il 10 novembre. A quel punto l’imputato ha deciso di sporgere denuncia.
Ha registrato una conversazione e i Carabinieri del Nucleo investigativo, anche in base al’intercettazione, hanno notificato a G.M. un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari. L’accusa è tentata concussione, proprio perché la richiesta di denaro è stata formulata da un testimone in un procedimento penale.