Chieti, bancarotta Sidermetalli: Luciano Bellia condannato a 11 anni di reclusione
CHIETI, 20 marzo – Condannato a 11 anni di reclusione, dal tribunale di Chieti, Luciano Bellia, accusato di bancarotta fraudolenta, in relazione al fallimento della Sidermetalli srl. Condanna a 6 anni, invece, per Irina Sedova, la donna russa alla quale era stato ceduto il 70% del capitale sociale, accusata di bancarotta documentale.
I fatti risalgono ad una decina di anni fa. L’imprenditore teatino, noto nel settore del recupero dei metalli ferrosi, secondo l’accusa, in qualità di amministratore unico della società che fu dichiarata fallita nel 2013, avrebbe distratto somme per un milione e 600.000 euro, tratte su conti intestati alla società ed accesi presso tre banche, mediante bonifici disposti a nome di Irina Sedova.
Sempre secondo l’accusa, Bellia avrebbe distratto altre somme, per 2.947.000 euro, tratte sui conti correnti intestati alla società: si tratta di soldi corrisposti nell’ambito dell’operazione di compravendita di una dimora di grande pregio, Villa Mufarbi, che si trova a Taormina, dalla società Hilde Fortini e conseguenti alla sottoscrizione di un preliminare di vendita di bene altrui firmato dallo stesso Bellia e da due cittadini russi.
Il tribunale ha poi condannato a 2 anni e 6 mesi Gianmarco Pipia, accusato di avere distrutto la documentazione contabile della Hamilton, una società riconducibile a Bellia. Assolti per prescrizione la moglie di Bellia, Monica Piersante, dall’accusa di ricettazione, e altre due persone, ovvero Giuseppe D’Alessandro e Luciano Gallo, accusati di reati fiscali.