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Chieti, operai in nero in un cantiere edile: sospensione dell’attività per due aziende

Chieti, operai in nero in un cantiere edile: sospensione dell’attività per due aziende

CHIETI, 3 marzo – Operai in nero e violazioni in materia di salute e sicurezza. E’ quanto scoperto dagli ispettori del lavoro di Pescara in un cantiere edile  a Chieti, dove nel corso di un controllo effettuato a fine marzo sono stati individuati 8 lavoratori totalmente in nero su 17 operai che in quel  momento si trovavano al lavoro.

Da qui la sospensione dell’attività per due delle quattro aziende operanti nel cantiere, in quanto i lavoratori irregolari superavano la soglia del 20 per cento della forza lavoro, con le rispettive ditte che potranno riprendere l’operatività solo dopo aver regolarizzato tutte le posizioni lavorative.

Nel corso dello stesso controllo gli ispettori hanno inoltre contestato ben  15 violazioni in materia di salute e sicurezza sia alle aziende operanti in cantiere che alla ditta affidataria dei lavori, per un importo totale compreso tra i 14mila e 56mila euro in relazione alla corretta ottemperanza alle prescrizioni impartite. Per le violazioni amministrative sono invece state contestate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 14.000 euro.

Sempre nell’ambito dell’ambito dell’attività contro il lavoro nero, gli ispettori della sede di Chieti, a fine marzo, hanno effettuato un controllo  in un call center di Montesilvano, dove ben 10 lavoratori su 23 al lavoro sono risultati in nero. Anche in questo caso è stato disposto il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, in quanto i lavoratori in nero superavano la soglia del 20% della forza lavoro presente in sede.

Nello specifico per 7 operatori il datore di lavoro aveva esibito contratti di prestazione professionale occasionale non subordinata, mentre dai controlli sarebbe emerso che gli interessati lavoravano di fatto come dipendenti, mentre altri 3 operatori risultavano totalmente privi di qualsiasi tipo di contratto. Lo stesso datore di lavoro ha comunque già presentato istanza di revoca del provvedimento, con la regolarizzazione degli operatori interessati contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato o a termine e con il pagamento del 25% della somma aggiuntiva dovuta ai sensi delle relative norme.

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