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Chieti, padre e figlio aggredirono parente: condanna a un anno e tre mesi per il primo

Chieti, padre e figlio aggredirono parente: condanna a un anno e tre mesi per il primo

CHIETI, 24 gennaio – Un uomo di Pescara, di 52 anni, è stato condannato ad un anno e tre mesi di reclusione  dal Tribunale di Chieti, che ha derubricato l’accusa di tentato omicidio in quella di lesioni gravi. Il Pm aveva chiesto una condanna a 12 anni e due mesi. Per la stessa vicenda il figlio di 27 anni era stato condannato, nel settembre del 2017, a 14 anni di reclusione per tentato omicidio, oltre che porto abusivo di coltello e minaccia grave.

Padre e figlio, difesi dall’avvocato Tino Innaurato, pur essendo imputati per gli stessi reati in concorso, sono stati processati in tempi diversi perché la posizione del primo venne stralciata per un difetto di notifica. Il fatto si verificò in un’abitazione di Poggiofiorito nel pomeriggio del 2 novembre del 2015. La vittima, cognato del 52enne, era appena uscito di casa per prendere la legna quando, secondo l’accusa, venne aggredito alle spalle da padre e figlio, armati entrambi di coltello, i quali lo ferirono alla nuca, al torace, all’addome, all’avambraccio e a una mano provocandogli lesioni guaribili in oltre venti giorni. Con l’aggravante di aver agito con premeditazione.

All’origine dell’accoltellamento ci sarebbero state vecchie ruggini familiari. La sentenza permetterà alla difesa, che ha sempre respinto l’accusa di tentato omicidio, configurando l’accaduto come una lite sfociata in lesioni personali, di puntare alla derubricazione del reato nel processo in Corte d’appello a L’Aquila, a carico del ragazzo, fissato per il prossimo 28 febbraio.

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