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Chiude PrimaDaNoi, l’informazione abruzzese perde una voce libera

Chiude PrimaDaNoi, l’informazione abruzzese perde una voce libera

PESCARA, 26 settembre – E’ un brutto giorno per l’informazione abruzzese. Dopo 13 anni di attività annuncia la chiusura il giornale online PrimaDaNoi.it, voce libera dell’informazione abruzzese.

L’annuncio è stato dato con un breve comunicato su PrimaDaNoi, pubblicato sulla home del sito:

“PrimaDaNoi.it si spegne. E’ l’annuncio che non avremmo mai voluto dare e che da anni abbiamo cercato di allontanare il più possibile, fino a quando resistere non è stato più sufficiente. Così siamo costretti a fermarci: da oggi non troverete più notizie aggiornate qui. Il 26 settembre 2005 nasceva il primo quotidiano on line per la regione Abruzzo in un momento in cui la tecnologia era ancora una speranza da queste parti, appena prima dei grandi scandali e in un momento di forti cambiamenti. Il 26 settembre 2018, 13 anni esatti dopo, dobbiamo fermarci perchè non possiamo più garantire la sostenibilità del quotidiano  e lo facciamo prima di contrarre debiti che non potremo onorare. E’ la fine di un sogno che si è trasformato in un incubo, poichè spesso siamo diventati noi il nemico di troppi e il bersaglio da colpire. PrimaDaNoi.it muore per asfissia lentissima: un quotidiano vive di pubblicità ma siamo stati bravini a raccogliere quella nazionale e pessimi a convincere gli imprenditori sotto casa. Chissà perchè…”

In un articolo a parte, che ricostruisce approfonditamente la vicenda, vengono esposte le ragioni che costringono PrimaDaNoi a cessare la propria attività. Ragioni che certificano le enormi difficoltà con le quali si scontra il sistema dell’informazione nel tentativo di affermare il diritto di cronaca:

“Colpevoli. Per aver tenuto on line un articolo vero e corretto. La notizia era relativa ad un fatto di cronaca avvenuto all’interno di un locale pescarese che ha avuto anche un risvolto penale. I personaggi coinvolti, titolari dell’impresa, avevano chiesto la rimozione dell’articolo. Il giudice unico del Tribunale di Ortona, Rita Di Donato, con una sentenza fotocopia rispetto a quella firmata dalla collega dello stesso tribunale di Ortona, Rita Carosella a marzo del 2011 condanna PrimaDaNoi.it al pagamento di oltre 17mila euro (tra risarcimento danni e spese legali) riconoscendo il diritto all’oblio (non regolamentato da nessuna legge) e la prevalenza della legge sulla privacy sul diritto di cronaca. Il giudice ha accolto dunque la domanda dei ricorrenti sostenendo che la notizia (vera e corretta, si ribadisce) andava cancellata a differenza di quanto sostenuto dal giornale che ne ha sempre riconosciuto l’interesse pubblico, anche a distanza di tempo dai fatti. «Il persistere del trattamento dei dati personali dei titolari del ristorante e il nome dell’esercizio» scrive il giudice, «ha determinato una lesione al diritto alla riservatezza e della reputazione in relazione alla peculiarità dell’operazione di trattamento, caratterizzata da sistematicità e capillarità della divulgazione dei dati e alla natura degli stessi dati trattati, particolarmente sensibili attenendo a vicenda». È stata accolta la domanda di risarcimento danni poiché secondo il giudice «il trattamento dei dati personali si è protratto per un periodo di tempo superiore a quello necessario agli scopi».  Viene così confermata con una sentenza fotocopia l’incredibile principio della scadenza delle notizie. Particolare non secondario è che tale scadenza non è stabilita da alcuna legge in vigore nello Stato italiano e non è dunque chiaro quale sia il tempo entro il quale eventualmente rimuovere articoli corretti.  Viene inoltre riconfermato che la privacy prevale sul diritto di cronaca, che la gente non deve sapere, che i fatti si devono cancellare anche se questi sono distanti appena pochi anni e magari i procedimetni penali sono ancora aperti”.

Al direttore Alessandro Biancardi e a tutti i colleghi di PrimaDaNoi vanno la piena solidarietà e l’assoluta vicinanza della nostra redazione.

SINDACATO E ORDINE DEI GIORNALISTI: PRIMADANOI NON PUO’ CHIUDERE

Il segretario del Sindacato Giornalisti Abruzzesi, Ezio Cerasi, e il Presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti, Stefano Pallotta, in una nota congiunta, esprimono sostegno ai colleghi di PrimaDaNoi e annunciano l’apertura di una vertenza-informazione, con iniziative e manifestazioni su tutto il territorio.

“Primadanoi non può e non deve chiudere – si legge nel documento –  sarebbe una sconfitta per la democrazia e per l’intero sistema dell’informazione abruzzese.

Non può chiudere perché non possono morire la libera informazione e il giornalismo d’inchiesta, punti di forza di uno dei primissimi siti di informazione on line, nato in Abruzzo 13 anni fa, e di altre realtà editoriali della regione.

I giornalisti tutti sono vicini e solidali con  i colleghi e con il direttore, Alessandro Biancardi.

Non possiamo più essere spettatori silenti: una società che vuole essere autenticamente democratica ha bisogno di una stampa libera e indipendente e la chiusura dell’ennesima testata giornalistica, mina alle basi il diritto di ogni cittadino ad essere informato.

E’ tempo che le istituzioni facciano la loro parte: l’Abruzzo è forse l’unica regione italiana, a non avere una legge a sostegno dell’editoria locale. Legge promessa e rimasta bloccata per anni nei cassetti degli uffici e nelle commissioni.

Ma la chiusura di “PrimaDaNoi” ci racconta anche l’ennesima storia di attacchi alla professione giornalistica, che passa attraverso le citazioni e le querele temerarie, minacce e ritorsioni da parte di chi di libertà di stampa non vuole sentire parlare.

Per questo il Sindacato e l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, sostenuti dalla Fnsi,  annunciano una mobilitazione che coinvolgerà anche quei rappresentanti delle istituzioni che ancora credono nella democrazia e nella libertà di stampa, altri sindacati e la società civile, per rilanciare i temi della libera informazione e della sostenibilità economica delle testate giornalistiche.

Sindacato e Ordine si impegnano e si impegneranno con maggiore forza per aprire, sul nostro territorio, una grande vertenza informazione, un confronto su tutti i problemi che non sono solo della categoria, ma dell’intera collettività regionale.

I colleghi di “PrimaDaNoi” non sono soli.

 SOLIDARIETA’ DEL CDR RAI ABRUZZO

Il Comitato di Redazione della TgR Abruzzo esprime solidarietà e preoccupazione per l’annunciata chiusura del quotidiano online PrimaDaNoi. Un Sito di informazione che negli anni si è distinto per le inchieste realizzate, la tempestività nel riportare notizie e l’autonomia da politica e poteri forti. Ci auguriamo possa esserci una soluzione diversa e positiva alla vicenda, onde evitare un ulteriore impoverimento del patrimonio informativo regionale.

IL SINDACO DELL’AQUILA: “PAGINA TRISTE E DOLOROSA

“Una pagina triste e dolorosa per il giornalismo abruzzese”.

Con queste parole il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, commenta la cessazione dell’attività del portale on line d’informazione Prima da noi.

“Oltre alla solidarietà al direttore e ai giornalisti, però, una notizia del genere impone una riflessione più ampia sullo stato dei media nella nostra regione, dove negli ultimi anni abbiamo assistito a un impoverimento dell’offerta per i cittadini, con chiusure di importanti testate nazionali, ridimensionamenti e tagli che hanno interessato giornali, tanto cartacei quanto digitali, ed emittenti televisive e radiofoniche” commenta il primo cittadino.

“Proprio all’indomani dello stop alla diffusione dell’edizione abruzzese del quotidiano Il Tempo, nel 2014, il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe DI Pangrazio, annunciò una legge regionale per l’editoria abruzzese ma l’esecutivo non vi diede mai seguito e quasi quattro anni dopo, come hanno ricordato anche Sindacato e Ordine dei giornalisti abruzzesi, di quel provvedimento non vi è traccia. Una situazione inaccettabile, unica in Italia, a cui la prossima maggioranza all’Emiciclo dovrà porre rimedio per salvaguardare qualità dell’informazione e diritti dei giornalisti, spesso precari, che svolgono un’attività essenziale per la nostra democrazia”, conclude il sindaco Biondi.

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