Ciafardini attacca D’Alfonso sulle provinciali a Pescara: “Basta improbabili alchimie politiche”
PESCARA, 16 gennaio – Il giorno dopo il voto per il rinnovo del Consiglio provinciale di Pescara, la dirigente democrat Francesca Ciafardini richiama all’ordine i vertici del partito. La segretaria provinciale del Pd compie un’analisi serena delle elezioni di secondo livello, sottolineando i molteplici aspetti positivi, ma stigmatizza le “improbabili alchimie polemiche”. Parole che chiamano direttamente in causa, pur senza mai nominarlo, il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso.
E’ stato infatti proprio D’Alfonso uno dei grandi manovratori delle elezioni provinciali di Pescara ed è proprio lui uno dei principali sconfitti, considerando che su sette eletti nelle file del centrosinistra, soltanto uno è direttamente riconducibile al governatore. Una sconfitta che si è consumata tanto sul piano numerico quanto sul piano della strategia politica: l’asse formato con la coordinatrice regionale dell’Ncd Federica Chiavaroli, infatti, è stato drasticamente bocciato, visto che è rimasto fuori il sindaco di Manoppello Giorgio De Luca, eletto nel centrodestra e candidato d’imperio da D’Alfonso nella lista di centrosinistra, nonostante le proteste del Pd locale.
“In futuro è auspicabile dedicare meno tempo possibile ad improbabili alchimie politiche, perché non è solo con l’aritmetica che si guadagna il consenso – rimarca in una nota Ciafardini -. All’opinione pubblica è dovuta chiarezza e trasparenza nelle alleanze di governo e nelle scelte amministrative”.
Un invito di carattere generale, rivolto all’intera classe dirigente del Partito Democratico, ma che naturalmente vede D’Alfonso nelle vesti di convitato di pietra. La segretaria provinciale del Pd rincara la dose:
“I cittadini in questi giorni leggono articoli di giornale sulle elezioni provinciali e si sentono giustamente spiazzati da tutto questo commentare, chi ha vinto e chi ha perso, e leggono di consiglieri provinciali eletti e attribuiti a questo o a quell’altro esponente politico, come fossero pedine del grande Risiko della Politica. Pratica disdicevole, che sminuisce l’autonomia e la credibilità dei nostri amministratori eletti dalle loro comunità. Voglio perciò esprimere solidarietà ai cittadini, certamente più preoccupati delle loro esigenze quotidiane che degli equilibri della classe dirigente politica”.
Ciafardini, dopo avere ricordato che il Pd “è sempre stato favorevole all’abolizione delle Province” e che “gli enti provinciali ad oggi restano un ibrido, organi di secondo livello per i quali i cittadini non possono più esprimersi”, si sofferma sulle dinamiche del voto:
“Va da sé che il voto di sabato per la Provincia di Pescara non è stato un voto politico, ma un voto espresso all’interno di un gruppo ristretto della società, composta dai consiglieri comunali e dai sindaci del territorio, già per loro stessa funzione orientati politicamente. Ed è stato un voto di esplicita conferma ai due anni di amministrazione appena trascorsi. Il Pd non ha presentato una propria lista, ma ha espresso dei propri esponenti nella lista civica ideata e nutrita dal presidente della Provincia in carica. Se fosse stata una elezione dal valore politico, il partito avrebbe escluso certamente candidati che non fossero direttamente riconducibili all’esperienza del centrosinistra, perché fino ad oggi non si è svolta alcuna direzione regionale che abbia cambiato la linea di forte impegno del Pd nella costruzione di alleanze di governo nell’alveo del centrosinistra”.
Parole, queste ultime, che segnano una ulteriore presa di distanze dalla scelta di D’Alfonso di candidare in lista un transfuga del centrodestra come De Luca e che al contempo tentano di sminuire il valore politico di tale operazione agli occhi dell’elettorato di centrosinistra:
“La linea resta quella di massima apertura a tutte le forze sociali e civili, ma con un chiaro orientamento di centrosinistra – rimarca infatti Ciafardini -. In ogni caso, i candidati direttamente espressione del Pd sono andati molto bene e con soddisfazione si può dire che il nostro è l’unico partito che punta molto sulle donne, per il presente e per il futuro, essendo state elette per prime tutte le donne in campo. Non si può dire la stessa cosa del centrodestra, che ha fatto registrare uno spiacevole zero nella casella dei voti per l’unica donna in lista”.
Quanto alla perdita di un consigliere rispetto alle precedenti consultazioni, la segretaria provinciale del Pd riserva una tirata di orecchie agli amministratori democrat di alcuni centri minori:
“E’ una perdita fisiologica, visto che nelle scorse amministrative il centrodestra ha conquistato Penne, e di conseguenza si è ridotto il numero e il peso dei consiglieri in forza al centrosinistra. Con la differenza che l’importante città Vestina, con il centrosinistra al governo riusciva anche ad eleggere un rappresentante in Provincia. Inoltre, diversamente dal 2014, questa volta era in campo una terza lista, quella del Psi, che per forza di cose ha raccolto voti che molto probabilmente sarebbero andati alla lista del presidente Di Marco, essendo chiaro dai risultati che nei centri più piccoli gli esponenti del Pd abbiano ‘dimenticato’ il proprio partito per aiutare esponenti della lista socialista”.
Infine una dichiarazione di fiducia al presidente Di Marco e alla sua nuova squadra:
“Sono certa che la nuova squadra eletta in Provincia, guidata da Antonio Di Marco, avrà come mission esclusiva l’interesse dei cittadini e delle loro comunità, e il Partito Democratico la sosterrà mantenendo alta l’attenzione su uno dei temi cardine dell’ente, ovvero l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti della Provincia”.