Coltivava cannabis per curarsi, Pellegrini non dovrà tornare in carcere
TERAMO, 14 aprile – Coltivava cannabis per curarsi e non dovrà tornare in carcere: potrà dunque restare agli arresti domicialiri Fabrizio Pellegrini, il pianista affetto da fibrmialgia. Una sentenza innovativa, che costituirà precedente importante, come sottolinea l’avvocato Vincenzo Di Nanna.
“Se Fabrizio non torna in carcere, dove avrebbe avuto ben poche possibilità di sopravvivenza, è merito anzitutto della Magistratura, che con lungimiranza ha operato una netta distinzione circa le finalità della sostanza stupefacente, riconoscendo per la prima volta quella terapeutica. Ma bisogna ringraziare anche Rita Bernardini, la ‘Garante di fatto’ dei detenuti abruzzesi che ha sollevato il caso, la comunità di Crevalcore, senza la cui generosa ospitalità Pellegrini non avrebbe potuto accedere ai benefici e il sen. Luigi Manconi che tanto si è attivato per garantirgli questa collocazione”, prosegue Di Nanna.
L’obiettivo adesso è quello di fare in modo che il pianista abbia la possibilità di accedere ai farmaci per curarsi:
“Dall’ordinanza emerge chiaramente come sia sempre stato estraneo a ogni circuito criminale e, con la scelta della coltivazione domestica delle piantine di cannabis, di fatto si è opposto alla criminalità organizzata, che trae lucro e vigore proprio dallo spaccio delle sostanze stupefacenti”, conclude il legale.