Comune Teramo, le opposizioni: “Niente notaio, subito un Consiglio per far cadere Brucchi”

TERAMO, 21 novembre – “La convocazione immediata di una seduta straordinaria e urgente del Consiglio comunale” in cui tutti i gruppi consiliari dovranno “esplicitare chiaramente la propria posizione con documenti politici o altre mozioni” e “se dovesse emergere la volontà della maggioranza di chiedere la fine della consiliatura, ci presenteremo contestualmente davanti al segretario comunale per rassegnare le dimissioni e quindi far decadere la Giunta con lo scioglimento del Consiglio”. E’ quanto chiedono i consiglieri comunali dei gruppi Insieme Possiamo e Teramo Cambia, i quali, definendosi contrari all’iniziativa notarile, parlano della loro proposta come di “un’operazione tutta istituzionale e a costo zero”.
Gianguido D’Alberto, Francesca Chiara Di Timoteo, Ilaria De Sanctis, Antonio Filipponi, Mariarita Santone, Maria Cristina Marroni sottolineano che “l’assunzione di responsabilità e la chiarezza delle posizioni sono un passaggio determinante per porre le basi di una vera liberazione non solo dal sindaco ma da tutto il sistema di potere che ha occupato la nostra città in questi anni. Continuiamo a ritenere la necessità di porre fine subito a questa esperienza amministrativa – dicono – ma alla luce del sole, in un rigurgito di verità che questa città chiede e merita”.
“Abbiamo sempre ritenuto che la via maestra fosse la discussione di un atto di sfiducia da discutersi in Consiglio, nella sede istituzionale deputata, perché emergano chiaramente, davanti alla città tutta – osservano – le motivazioni vere della crisi e le ragioni che hanno messo in ginocchio Teramo. Prendiamo atto, però, ancora una volta della totale assenza di risposte sull’apertura di un dibattito in aula chiaro ed evidente. Un’assenza di risposta che denota unamancanza di coraggio e di rispetto per la città”.
“Nell’impossibilità di discutere la mozione di sfiducia già presentata e nell’esigenza di chiudere subito con chiarezza di responsabilità questa esperienza – affermano Insieme Possiamo e Teramo Cambia – avanziamo a tutti i consiglieri una proposta alternativa all’ iniziativa notarile che consenta di tornare nella sede istituzionale appropriata: il Consiglio Comunale. Chiediamo pertanto la convocazione immediata di una seduta straordinaria e urgente dell’assise civica, da svolgersi subito, entro pochi giorni, senza erogazione del gettone di presenza, che abbia a tema esclusivo proprio la situazione politica e chiediamo a tutti i gruppi consiliari di esplicitare chiaramente la propria posizione con documenti politici o altre mozioni. Se dovesse emergere la volontà della maggioranza di chiedere la fine della consiliatura, ci presenteremo contestualmente davanti al segretario comunale per rassegnare le dimissioni e quindi far decadere la Giunta con lo scioglimento del Consiglio. Un’operazione, peraltro, tutta istituzionale e a costo zero. Anche se non giuridicamente vincolante, si tratterebbe di una forma di sfiducia molto più forte perché resa di fronte ai cittadini in un confronto dove nessuno potrà tirarsi indietro, con la chiarezza e la trasparenza delle posizioni e delle responsabilità”.