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Coronavirus, 16 migranti dei 50 ospiti nel Cas di Gissi sono positivi: è polemica

Coronavirus, 16 migranti dei 50 ospiti nel Cas di Gissi sono positivi: è polemica

GISSI, 4 agosto – “Oggi si registrano altri 16 migranti positivi, questa volta nel Cas di Gissi”. Lo fa sapere il governatore Marco Marsilio. Cinquanta i migranti ospitati nella struttura del Chietino. I dati – i risultati sono delle ultime ore – non rientrano nel bollettino diffuso oggi dalla Regione Abruzzo, da cui emergevano solo tre casi positivi. Situazioni analoghe si erano già registrate a Moscufo e a Pettorano sul Gizio. La percentuale di positivi al Covid 19 tra i migranti trasferiti in Abruzzo è pari al 30 per cento del totale.

“L’irresponsabilità del Governo nella gestione dei migranti è ormai conclamata – dice Marsilio – Dopo il caso di Pettorano sul Gizio avevamo chiesto di non inviare altri migranti in Abruzzo, il Governo non ha voluto sentire ragioni e prima ancora di convocare riunioni in Prefettura aveva già spedito i pullman verso la nostra regione”.

“I sindaci delle località interessate – aggiunge – hanno invano invocato l’adozione di misure sanitarie per garantire la sicurezza dei cittadini. Per tutta risposta prima a Moscufo ora a Gissi i tamponi eseguiti dalle Asl abruzzesi rivelano la positività di una percentuale altissima di questi migranti. Attualmente sono ospitati in strutture che non garantiscono nemmeno la loro sicurezza e la separazione anche dei loro stessi compagni attualmente negativi”.

“È inaccettabile che, dopo quattro mesi di duri sacrifici che avevano praticamente azzerato la curva dei contagi, si debba rischiare il sorgere di focolai per colpa dell’approssimazione e della superficialità con cui il Governo ha gestito gli sbarchi dei migranti. Ora più che mai è necessario adottare il blocco navale per impedire nuovi sbarchi e il Governo deve allestire navi quarantena dove trasferire questi migranti perché le strutture dove sono ospitati non possono garantire la necessaria sicurezza”, conclude il governatore.

L’ASSESSORE: “FARE I TAMPONI PRIMA DELL’ARRIVO IN ABRUZZO”

“La percentuale di positivi al Covid 19 tra i migranti trasferiti in Abruzzo è pari al 30 per cento del totale: un livello allarmante, che rischia di mettere a repentaglio i sacrifici degli ultimi mesi dei nostri concittadini e gli sforzi che le imprese stanno mettendo in campo per ripartire in un momento così drammatico per la nostra economia”. L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, interviene dopo i numerosi casi di positività al Covid 19 registrati tra i migranti arrivati da Lampedusa nelle strutture individuate dal Ministero dell’Interno sul nostro territorio.

“Finora – puntualizza l’assessore – in Abruzzo siamo riusciti a rispondere in modo efficace all’emergenza Coronavirus, allestendo un sistema efficiente di presa in carico e cura dei pazienti, oltre a garantire un tracciamento puntuale dei contatti dei positivi. Questi trasferimenti rischiano di provocare enormi difficoltà alla rete sanitaria regionale”.

La Verì rimarca come sia indispensabile non sottoporre solo a test sierologico i migranti sbarcati in Italia.

“Esami evidentemente non sufficienti – continua – perché i tamponi, effettuati dalle nostre strutture sanitarie all’arrivo in Abruzzo, hanno stabilito che non erano affatto negativi al virus. Lancio un appello al governo nazionale, affinché sottoponga i migranti che arrivano sulle nostre coste a tampone obbligatorio e non solo a test sierologico”.

L’assessore Verì rassicura gli abruzzesi sul contenimento dei casi che finora hanno riguardato i migranti arrivati nella nostra Regione.

“Fino ad oggi – conclude – sono stati tutti isolati e sono costantemente sotto controllo nelle strutture che li accolgono. Il problema, però, ora va risolto perché le scelte di alcune componenti del governo nazionale non possono distruggere quello che gli abruzzesi, come tutti gli italiani, hanno fatto in questi mesi per affrontare l’emergenza”.

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