Coronavirus Abruzzo, Marsilio: “Stanno per finire i ventilatori disponibili”
PESCARA, 19 marzo – Parte con un appello forte il punto stampa del presidente della Regione Marco Marsilio: un appello forte e ripetuto ai cittadini a stare a casa.
“I dati e i numeri, nonostante l’Italia sia bloccata, dimostrano che la curva dei contagi cresce ancora e crescerà ancora. È bene che la gente sappia la verità e si attrezzi di conseguenza. Bisogna stare a casa. Se le misure in vigore non saranno rispettate non avremo solo conseguenze sanitarie, ma le autorità, me compreso, dovranno introdurre nuove restrizioni ancora più rigide”.
Marsilio ha parlato di “tempi di guerra” e “peste del secolo”, aggiungendo un “Profondo ringraziamento al personale sanitario”.
La situazione sanitaria non lascia spazio a equivoci, secondo i dati in possesso della Regione ci sono:
“Pochi giorni, se non poche ore, di respiro prima che finiscano i ventilatori e quindi la possibilità di assistere persone in terapia intensiva. Di idee ne vengono tante, padiglioni, ex caserme. I posti letto non mancano. Quello che manca davvero sono i ventilatori, i monitor e il personale. Abbiamo dovuto dire no alla richiesta del governo di mandare qualche medico in Lombardia perché non siamo in condizioni”.
Marsilio lancia un appello agli abruzzesi nel mondo sia per mandare sul territorio medici che volessero lavorare in Italia sia per reperire macchinari. Un ulteriore lavoro si sta facendo sull’industria locale per riconvertire le aziende.
“Qui a Pescara – afferma Marsilio – c’è la Fater, abbiamo una potenzialità enorme. Ho già scritto, a riguardo, ad Arcuri. Alcune aziende ora stanno valutando i tempi necessari per attivare il cambiamento”.
Resta anche la necessità di mantenere realmente attive le zone rosse:
“Spero che il governo non voglia contrastare la nostra decisione sulle zone rosse – afferma Marsilio – e che consideri sufficientemente fondata l’ordinanza per non contrastarla. Se il governo dà disposizioni di un certo tipo ai prefetti, l’ordinanza rischia infatti di essere più un atto morale che qualcosa di concreto. Spero anche che questo possa aiutare quella zona dove c’era un focolaio di incerta origine, che poteva gravare anche su Pescara e Montesilvano, particolarmente colpite. Soprattutto Pescara nel suo ospedale”.