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Coronavirus, i costruttori abruzzesi: “Serve un ‘piano Marshall’ per l’edilizia”

Coronavirus, i costruttori abruzzesi: “Serve un ‘piano Marshall’ per l’edilizia”

PESCARA, 23 aprile – “Un ‘piano Marshall’ per l’edilizia abruzzese e italiana, sfruttando le risorse già individuate. In questo modo si può far ripartire il sistema. Bisogna, però, che la burocrazia si faccia da parte”. E’ quanto auspica il presidente dell’Ance Abruzzo, Antonio D’Intino, per il rilancio dell’economia dopo l’emergenza coronavirus. Il leader dei costruttori stamani ha partecipato ad un confronto con la Regione, affinché l’ente si faccia portavoce, davanti al Governo, della necessità di far ripartire prima il settore “almeno per la parte organizzativa”.

“Solo nel settore edile – sottolinea – tornano al lavoro in Abruzzo circa seimila persone, che diventano almeno ottomila se si considera l’indotto. L’edilizia è l’unico comparto che può ridare slancio all’economia regionale e nazionale. E’ il settore a più valenza di manodopera, che arriva al 30%. Se si investe in edilizia si mettono tante persone a lavorare che vogliono dire più stipendi. C’è poi da considerare che i materiali sono principalmente locali. L’indotto coinvolge almeno 80 attività merceologiche. E’ una grande macchina che si rimette in moto”.

“La speranza – dice – era che si potesse ripartire dal 27, ma abbiamo capito che è una speranza vana. Ormai abbiamo delle linee guida e i cantieri sono una delle attività meno rischiose. Non c’è un contatto con il pubblico, l’edilizia non è un negozio, si può lavorare in sicurezza e in tal senso abbiamo già firmato un protocollo con il sindacato a livello nazionale. Dobbiamo riattivare un’intera filiera, a partire dalla formazione degli operatori sulle nuove misure di sicurezza. Poi bisogna reperire il materiale necessario”.

Secondo il presidente Ance, bisogna agire sui lavori pubblici e sulle infrastrutture, che “sono un colabrodo. Bisogna snellire la burocrazia e mandare in appalto tutto l’appaltabile”. C’è poi da “far capire che con il sisma bonus e l’ecobonus si possono adeguare tutti gli edifici privati. Con la rigenerazione, inoltre, è possibile “far ripartire anche il mercato immobiliare”.

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