Coronavirus, Marsilio ridefinisce la ‘zona rossa’: esce l’area vestina, restano la Val Fino e Caldari
PESCARA, 18 aprile – Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ridefinisce i confini della zona rossa abruzzese, in scadenza domani, prorogando le maggiori restrizioni solo per alcuni territori. I divieti restano in vigore, dal 20 aprile e “fino a cessate esigenze”, nei comuni della Val Fino, in provincia di Teramo – Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita e Montefino – e nella frazione Villa Caldari di Ortona. Escono, invece, Elice, Civitella Casanova, Farindola, Montebello di Bertona e Penne, nel Pescarese.
Nella zona rossa sono in vigore maggiori restrizioni, a partire dal divieto di allontanamento e di accesso al territorio comunale. La decisione del governatore si basa sulle relazioni delle Asl.
L’azienda sanitaria teramana, infatti, a proposito dei comuni della Val Fino, nel documento sottolinea, “a seguito del monitoraggio della situazione, l’importanza della prosecuzione delle misure ulteriormente restrittive, circoscrivendo la suddetta area, anche in riferimento alle situazioni in corso di accertamento ed alle attività territoriali di profilassi”.
Per quanto riguarda la frazione Villa Caldari di Ortona, la Asl di Chieti scrive che “il tasso cumulativo di prevalenza pari n a 1441/100.000” è “superiore di oltre 10 volte il tasso di prevalenza dell’intero Comune di Ortona”, che “considerando il periodo di incubazione, il focolaio epidemiologico della contrada Caldari di Ortona non può assolutamente definirsi spento”. Di conseguenza “una intempestiva revoca delle restrizioni porterebbe con molta probabilità a riaccensioni e pericolose ulteriori diffusioni del Covid-19”.
In merito al Pescarese, invece, la Asl del capoluogo adriatico afferma che “la valutazione del numero dei casi e dei trend ad essi associati nei vari comuni della provincia, relativa all’ultima settimana di osservazione, permette di evidenziare in senso generale un ulteriore rallentamento delle nuove diagnosi anche nelle zone urbane più popolose. Persiste il già osservato costante incremento dei casi a provenienza dalle strutture residenziali ed assistenziali territoriali si legge – Si ritiene pertanto non necessario il mantenimento delle ulteriori restrizioni nei centri oltre la suggerita scadenza del 19 aprile”.