Covid, Asl Teramo: contagi in aumento tra i giovani. Di Giosia: “Fondamentale vaccinarsi e rispettare le regole”
TERAMO, 28 giugno – Nonostante la situazione, al momento, sia sotto controllo, la Asl di Teramo continua a registrare contagi sul suo territorio. Una situazione che preoccupa, anche alla luce degli attuali tre casi confermati di variante Delta, e che oggi ha spinto il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia a tornare a lanciare un appello sulla necessità di vaccinarsi.
“Anche inn questi giorni riscontriamo positivi, in numero maggiore all’anno scorso – ha detto Di Giosia – soprattutto abbiamo scovato un po’ di varianti Delta e dall’esito dei tracciamenti è emerso come i contagi siano dovuti soprattutto al non rispetto delle regole comportamentali dei vari giovani negli stabilimenti balneari, nei bar, nel fare le cene”.
I nuovi contagi, stanno interessando soprattutto i non vaccinati e in particolare i giovani.
“Abbiamo tanti giovani tra i 15 e i 25 anni che risultano positivi – ha aggiunto Di Giosia – e abbiamo avuto anche due ricoveri ultimamente di persone cinquantenni contagiate dai figli”. Di questi uno aveva ricevuto la prima dose di vaccino e l’altro aveva già fatto i conti con una precedente infezione da Covid.
“In questi giorni stiamo registrando un trend in calo delle prenotazioni per i vaccini – ha concluso – lancio un appello a tutti a vaccinarsi e rispettare le regole”.
Sulla questione è intervenuto anche il direttore sanitario Maurizio Brucchi che ha annunciato che mercoledì la Asl avrà un incontro con i medici di famiglia per confrontarsi sugli aspetti scientifici della vaccinazione.
“Si sta ingenerando il meccanismo che chi ha fatto la prima dose si fa il test, dosa gli anticorpi e in base a come vengono fuori decide, magari caldeggiato da qualcuno, se farsi la seconda dose – ha sottolineato – ma questo non ha alcuna evidenza scientifica”.
Per incentivare la vaccinazione la Asl di Teramo oltre a tornare a coivolgere i sindaci, a tornare a vaccinare nei comuni e a favorire gli appuntamenti per la vaccinazione nelle prime ore della giornata e in serata, quando complice ancheil caldo i cittadini si recano più volentieri agli hub, sta pensando anche ad altre attività sulla costa. “Magari se i giovani si incontrano con il vaccino lo fanno più facilmente” ha concluso Brucchi, che sottolinea come ci sia uno zoccolo duro anche tra i meni giovani restii alla vaccinazione.
Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati anche l’attivazione di uno sportello per le prenotazioni delle prestazioni ambulatoriali a Tossicia, per andare incontro alle esigenze delle aree montane e pedemontane e uno studio sulle tossifenzioni alimentari.
Per quanto riguarda il nuovo sportello sarà attivato dai primi di luglio nella sede dell’ambito sociale Gran Sasso-Laga a Tossicia e nella fase di start up sarà attivo il lunedì dalle 12.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 17, il martedì dalle 12.30 alle 13.30, il giovedì dalle 15 alle 17 e il venerdì dalle 11.30 alle 13.30. Inoltre non saranno presenti casse: i pagamenti potranno infatti essere effettuati solo con il sistema PagoPa.
“La pandemia ha avuto una serie di effetti non solo in campo strettamente sanitario ma anche sulla nostra vita sociale – ha sottolineato Di Giosia – mi riferisco anche al fatto che è aumentata la condizione di fragilità delle persone anziane, di quelle non autosufficienti, dei diversamente abili, delle famiglie in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica e tutto questo ancor di più per i cittadini delle zone montane e pedemontane. Proprio per rispondere ai loro bisogni abbiamo deciso di attivare in via sperimentale questo sportello”.
Per quanto riguarda invece l’indagine epidemiologica realizzata dal Sian, il servizio di igiene degli alimenti e nutrizione, ha riguardato le cosiddette tossinfezioni, le malattie che vengono trasmesse dall’ingestione di alimenti che contengono microrganismi patogeni come batteri e virus, tossine prodotte da batteri, contaminanti fisici, quali frammenti di veto e corpi estranei. Indagine che, come sottolineato dal manager Maurizio Di Giosia, conferma il dato nazionale che vede il fenomeno avvenire soprattutto in ambiente domestico e colpire prevalentemente bambni di età inferiore a 5 anni, malati cronici, anziani e immunodepressi. Da qui l’invico a rispettare tutte le basilari norme igieniche, soprattuto nel periodo estivo, quando aumentano le tossifenzioni.
A illustrare i dati il responsabile del Sian Francesco Di Gialleonardo. “Le segnalazioni ci arrivano oltre che direttamente dai cittadini anche dal servizio di igiene pubblica e dagli ospedali – ha sottolineato – nel periodo 2018-2020 abbiamo avuto 80 casi confermati di tossinfezione alimentare di cui 66 avvenuti in ambiente domestico. Il numero totale delle persone coinvolte nell’indagine è stato di 231. Solo due focolai epidemici sono avvenuti nell’ambito della ristorazione pubblica”.