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Cratere, monta la protesta degli esclusi. Il sindaco di Catignano: “Lo Stato ci ha abbandonato”

Cratere, monta la protesta degli esclusi. Il sindaco di Catignano: “Lo Stato ci ha abbandonato”

CATIGNANO, 18 marzo – A due giorni dall‘estensione del cratere sismico ad altri 9 comuni abruzzesi non si placa la polemica dei sindaci dei territori rimasti esclusi. E così dopo il sindaco di Penne a puntare il dito contro il Governo è il primo cittadino di Catignano Enrico Valentini che parla di una vero e proprio “abbandono” da parte dello Stato, nonostante i crolli registrati nel suo comune, gli sfollati, le aree del centro storico chiuse e le attività costrette a lasciare le proprie sedi.

“Rimanere fuori dal cratere rende ancora più difficile la gestione dell’emergenza post sisma. Infatti il decreto 189/2016 disciplina una serie di aiuti alle attività e ai comuni solo se presenti all’interno del cratere, contemplando per i fuori cratere solo la ricostruzione degli edifici – sottolinea il sindaco -. Purtroppo terremoto non significa solo distruzione di case ma anche distruzione di un tessuto economico e sociale che manteneva in vita un centro storico che ora è vuoto e desolante”.

Il sindaco, che sottolinea come la richiesta di inclusione nel cratere, supportata da verifiche tecniche da parte della Protezione Civile, fosse in linea con la volontà del governo di contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi colpiti dal sisma, interviene anche sulledichiarazioni rilasciate dal Presidente D’Alfonso sull’allargamento del cratere dicendosi “amareggiato per una mancanza di sensibilità da parte del Presidente che in maniera poco elegante ha avvicinato Catignano a Zagabria. Catignano è un paese fortemente colpitoe mi auguro che il decreto possa essere modificato in aula nel corso della prossima settimana per dare il giusto riconoscimento ad una comunità che altrimenti farà fatica a rialzarsi da sola“.

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