Credito cooperativo, al via la fusione tra Banca del Gran Sasso e Banco Marchigiano
TERAMO, 8 ottobre – Dal 1° ottobre Abruzzo e Marche sono ancora più vicine grazie alla fusione tra il Banco Marchigiano e la Banca del Gran Sasso d’Italia, che ha dato vita ad una nuova realtà nel panorama del credito cooperativo italiano.
Il nuovo istituto di credito, frutto dell’aggregazione tra le due realtà, può contare 28 filiali (25 provenienti dal Banco Marchigiano e 3 dalla Banca del Gran Sasso d’Italia) suddivise su sei province, che serviranno complessivamente ben 106 comuni (74 sotto le insegne del Banco Marchigiano e 32 della Banca del Gran Sasso d’Italia). In totale la nuova banca di credito cooperativo ha un numero complessivo di soci pari a 11.509, frutto dei 9.120 del Banco Marchigiano e dei 2.389 della Banca del Gran Sasso d’Italia e 196 dipendenti (179 provenienti dal Banco Marchigiano e 17 dalla Banca del Gran Sasso d’Italia).
Il patrimonio netto della banca è di 75 milioni di euro (di cui 70 milioni di euro del Banco Marchigiano e 5 della Banca del Gran Sasso d’Italia) con un attivo patrimoniale pari a 1 miliardo e 118 milioni di euro (1 miliardo e 46 milioni del Banco Marchigiano e 72 milioni della Banca del Gran Sasso d’Italia). Gli impieghi lordi della nuova realtà bancaria sono pari a 585 milioni di euro, per una raccolta totale di 1 miliardo e 159 milioni di euro, mentre i fondi intermediati ammontano a 1 miliardo e 709 milioni di euro (i dati sono frutto del consuntivo 2020 e del piano strategico 2021/24). L’intera operazione si è svolta sotto l’egida della Cassa Centrale Banca s.p.a. che è la capogruppo di cui fanno parte entrambe Bcc.
Il nuovo Cda della Bcc è composto da 13 membri (11 del Banco Marchigiano e 2 della Banca del Gran Sasso a cui è andato anche il ruolo di vice-direttore) e la fusione è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa che si è svolta a Teramo nella sede della Provincia.
“Si tratta di una pagina importante per la storia della Banca del Gran Sasso d’Italia che da questa fusione strategica esce ‘rivalutata’ e ancora più forte di prima, un dato questo che testimonia quanta strada è stata fatta e quanto di buono è stato costruito in questi anni, malgrado la crisi che ha colpito il nostro settore e ha visto tante Bcc, nate prima e dopo di noi, sparire dalla scena italiana – ha sottolineato il presidente della Banca del Gran Sasso d’Italia, Giulio Cesare Sottanelli – oggi siamo qui a presentare un’unione che ci vedrà protagonisti nel mondo del credito cooperativo nei due rispettivi territori regionali e che porterà indubbi benefici ai soci, ai clienti, ai dipendenti, ma soprattutto alle due regioni, Abruzzo e Marche, che vedranno nascere una realtà ancora più solida e forte, in grado di raccogliere le sfide che i tempi moderni ci impongono”.
Sottanelli, che ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato prima alla nascita e alla crescita della Banca del Gran Sasso d’Italia, “che in un momento di oggettiva difficoltà per il Paese e per il nostro settore, è riuscita ad aprire ben tre filiali in tre anni, potendo contare su alcune delle migliori energie imprenditoriali presenti nel comprensorio teramano e aquilano”, e poi alla fusione con il Banco Marchigiano, ha infine annunciato la volontà di non ricoprire più alcun ruolo nella governance della banca.
“Le istituzioni appartengono al territorio e alla sua comunità, non devono essere legate alle singole persone: è questo uno dei motivi per cui ho scelto di lasciare il testimone a altri e di non avere più ruoli all’interno della governance della banca – ha detto – conclude Giulio Cesare Sottanelli – nel cda dell’istituto di credito la Banca del Gran Sasso d’Italia sarà rappresentata, previa autorizzazione della Bce, dall’attuale vice Presidente, Gabriele Di Simone, e da Domenica Arangiaro”.
“Diamo vita ad una nuova Banca – ha dichiarato il presidente del Banco Marchigiano, Sandro Palombini – che rappresenta un ulteriore step di crescita per il Banco. Uno step molto importante che ci porta ad un orizzonte di operatività non più solamente regionale, ma interregionale e in cui abbiamo deciso di unire le forze con una Banca piccola ma virtuosa, come la Banca del Gran Sasso d’Italia. Accettiamo con entusiasmo la sfida di misurarci con nuovi territori, nuovi fabbisogni e nuove attività da sviluppare”.
“Questa nuova realtà – ha concluso Marco Bindelli, vice Presidente del Banco Marchigiano e amministratore delegato ai rapporti con il mondo del credito cooperativo – decisamente si evidenzia nel panorama del credito cooperativo per numeri e copertura territoriale importanti per le Bcc italiane, visto che sarà presente in 6 province (Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Fermo, Teramo, L’Aquila), andrà a servire per competenza ben 106 Comuni e ci farà arrivare a oltre 11.500 soci complessivi”.
La Banca del Gran Sasso d’Italia è stata l’ultima Banca di Credito Cooperativa autorizzata in Italia, nata ufficialmente nel gennaio del 2015 con l’allora denominazione di Banca del Vomano poi diventata Banca del Gran Sasso d’Italia nel maggio del 2017 a seguito dell’incorporazione del Comitato promotore della costituenda Banca de L’Aquila. Nel 2019 ha raggiunto il break even point, con una gestione molto virtuosa. Nel 2018 l’adesione alla Capogruppo Cassa Centrale Banca SpA.
Il Banco Marchigiano affonda le sue radici in due Istituti di credito marchigiani dalla storia ultradecennale e profondamente radicati nei rispettivi territori, la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro e la Banca di Suasa, dalla cui aggregazione il Banco Marchigiano è ufficialmente nato, nel dicembre del 2018.