Criptovalute: quale futuro per le valute digitali tra coronavirus, Bce e inflazione

PESCARA, 11 marzo – Il rialzo dell’inflazione sta spingendo un nuovo rally delle criptovalute, asset sempre più considerati come strumento difensivo contro l’aumento dei prezzi e le distorsioni create dalle politiche monetarie espansive delle banche centrali. Anche la situazione legata alla pandemia di Coronavirus gioca a favore di Bitcoin e company, infatti in uno scenario dominato dall’incertezza le criptovalute rimangono asset apprezzati dagli investitori.

Allo stesso tempo è in aumento l’attenzione da parte delle autorità, con la Bce al lavoro sull’euro digitale mentre il segretario USA al Tesoro, Janet Yellen, vorrebbe intervenire per regolarizzare il settore delle criptovalute. Intano cresce l’interesse degli investitori internazionali, con le previsioni degli analisti di JP Morgan che vedono Bitcoin a 146 mila dollari entro la fine dell’anno.

Infatti sulle criptovalute sono ormai entrati tutti, dai colossi dei pagamenti Visa e MasterCard al leader delle transazioni digitali PayPal, dai principali broker online come eToro a Tesla con un acquisto in Bitcoin di oltre 1,5 miliardi di dollari. Anche gli hedge fund stanno puntando forte sugli asset cripto, un aspetto che sta trainando l’intero settore, con performance positive non solo per le criptovalute più celebri ma anche per le tecnologie emergenti.

Come investire sulle criptovalute nel 2021

Come spiegato nel dettaglio dagli esperti del portale specializzato Criptovalute24, è estremamente difficile effettuare previsioni accurate su questi asset, tuttavia è indubbio come rappresentino un tipo di investimento in crescita. Le criptovalute non solo consentono di diversificare gli investimenti, ma permettono di proteggersi contro l’inflazione e l’aumento dei rendimenti delle obbligazioni, offrendo una delle poche alternative al mercato azionario.

Per investire nelle criptovalute è possibile acquistare questi asset presso un exchange, una soluzione in forte aumento come dimostra la richiesta di IPO di Coinbase, exchange americano tra i pionieri in questo tipo di servizi. In questo caso è necessario cambiare una valuta fiat in criptovalute, ad esempio convertendo euro in Bitcoin o Ethereum, per poi custodire le monete virtuali in un wallet digitale.

Come alternativa è possibile fare trading online sulle criptovalute, investendo con i CFD al rialzo o al ribasso, usando la volatilità dei prezzi per aprire posizioni long o short sugli asset attraverso strumenti derivati. Questa opzione viene preferita da chi possiede un capitale più basso per investire, infatti con la leva finanziaria è possibile incrementare il valore delle operazioni, tuttavia sono richieste competenze nell’analisi finanziaria.

La scelta della soluzione d’investimento deve essere fatta con grande attenzione, considerando rischi e opportunità di ogni servizio, al fine di capire quale potrebbe essere l’opzione più adatta alle proprie esigenze e agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Di norma, l’acquisto negli exchange è indicato per investimenti di lungo termine, mentre il trading per operazioni di breve o medio termine, ad ogni modo bisogna sempre prendere una decisione consapevole dopo un’accurata valutazione di ogni aspetto.

Cosa aspettarsi dalle criptovalute nei prossimi mesi

Il futuro delle criptovalute è davvero complesso da prevedere, in quanto esistono numerosi fattori in gioco, senza contare la presenza di un settore ancora oggi non regolamentato, quindi esposto alle turbolenze dei mercati finanziari. Basta guardare l’influenza dei tweet di Elon Musk, con le esternazioni del Ceo di Tesla in grado di affossare Bitcoin, oppure causare il boom di acquisti su Dogecoin senza una motivazione reale di tipo tecnico.

Senza dubbio bisogna monitorare con attenzione i progetti delle CBDC (Central Bank Digital Currency), poiché l’adozione di monete virtuali da parte delle banche centrali potrebbe avere effetti considerevoli anche sulle altre criptovalute. Inoltre, sarà necessario capire come si comporteranno gli istituti centrali, ormai piuttosto preoccupati dalla minaccia provocata dalle tecnologie blockchain alla stabilità finanziaria e al ruolo di Fed e company.

Senz’altro nei prossimi mesi e anni assisteremo a una maggiore diffusione delle criptovalute, non solo come sistemi per ottimizzare i pagamenti digitali, ma anche per tantissime altre attività, dalla gestione degli smart contract all’utilizzo dei token non fungibili per la cripto arte. La transizione digitale favorirà un uso più ampio di queste infrastrutture informatiche, tuttavia bisognerà comprendere come si muoveranno le istituzioni e che tipo di approccio adotteranno per garantire sicurezza e stabilità.

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