Crisi al Comune di Teramo, duro il commento dei commercianti
TERAMO, 25 aprile – Mentre la politica, sempre più concentrata su stessa, dimostra un totale scollamento con la realtà del territorio, a richiamare partiti ed amministratori alle proprie responsabilità sono le associazioni dei commercianti che intervenendo in merito alle dimissioni del sindaco Maurizio Brucchi sottolineano come la situazione che si è venuta a creare “mette in serio pericolo il tessuto socio economico della città e in particolar modo del centro storico e delle altre zone commerciali cittadine”.
“Le problematiche che da mesi affliggono il commercio, con la chiusura di negozi a conduzione familiare e in franchising impossibilitati a creare fonti di sostentamento, hanno rappresentato la cartina al tornasole di una situazione di forte depressione” scrivono Confcommercio, Confesercenti, Cna Commercio ed il Comitato commercianti “post sisma Teramo”, che lanciano “un grido di allarme all’idea che non ci sia nell’immediato futuro una classe politica pensante, capace di affrontare le problematiche, avviare dibattiti con le associazioni di categoria al fine di trovare soluzioni che oltre a ridare vigore all’intero settore siano da volano a una ripresa della vita quotidiana dei teramani, già duramente colpiti anche dalle scosse di terremoto“.
Le associazioni di categoria ricordano n particolarei ritardi che si sono accumulati nell’esecuzione dei lavori pubblici in centro storico e lo stato di abbandono delle vie centrali “piene di buche“, solo per citare alcuni esempi, e sottolineano come in questo momento quello di cui la città avrebbe bisogno è una progettazione concreta, soluzioni e vie da percorrere. Tutte cose possibili, secondo i commercianti, solo attraverso una condivisione con la giunta comunale e con l’assessore al commercio.
“Il richiamo forte che vogliamo fare – sottolineano il presidente provinciale di Confcommercio Giammarco Giovannelli, il vice presidente Vicario Dario Sfoglia, il rappresentante dei commercianti di Teramo Città Osvaldo Di Teodoro, il presidente provinciale di Confesercenti Daniele Erasmi con il relativo rappresentante di Teramo Antonio Topitti, la presidente Cna Commercio Franca Labrecciosa unitamente al comitato “post sisma Teramo” – è a tutti i partiti, a tutti gli attuali consiglieri comunali e a tutte le forze politiche cittadine. E’ impensabile vivere sotto un commissariamento prefettizio che sarebbe chiamato, fino alla prossima tornata elettorale, a perseguire solamente l’ordinaria amministrazione. Non più politica e idee per la città ma solamente il minimo dell’attività amministrativa per gestire i servizi ai cittadini. Questo non è possibile e lo devono capire tutti, da coloro che anziché essere costruttivi dall’interno della maggioranza hanno preferito portare il sindaco Brucchi alla deriva, lasciarlo affondare, sperando che l’elettorato premi in futuro questo comportamento. Non avverrà mai invece. Grandi responsabilità le ha anche l’opposizione consiliare, che non può pensare di vincere le elezioni partendo dalla situazione di crisi del centrodestra. E’ proprio in questo momento che deve far valere la propria capacità, proponendosi di collaborare. Collaborazione che il sindaco Brucchi sarebbe impossibilitato a rifiutare. Meglio quindici mesi di governo unitario della città con propensione al bene comune, al rilancio dell’economia che quindici mesi di ordinaria amministrazione”.
Una situazione a fronte della quale le associazioni si dicono disponibili a a ogni forma di collaborazione costruttiva al fine di trovare le soluzioni migliori per l’intera categoria, ma anche pronte a far valere la propria voce per “denunciare tutte quelle mosse politiche che getterebbero Teramo nel baratro, anziché guardare al bene della città e dei suoi abitanti“.
“Restiamo in attesa sperando che prevalga il buon senso – concludono le associazioni – le piccole lotte politiche in questo momento rappresenterebbero solamente un abbandono dell’interesse dei teramani verso i propri amministratori, che siano di maggioranza o di opposizione. Servono idee, servono progetti, serve inventiva, serve la dedizione a cui dovrebbe richiamarsi ogni eletto dal popolo”.