Crolla il turismo in Abruzzo, nel 2015 maglia nera d’Italia per presenze
PESCARA, 24 novembre – La ‘regione verde d’Europa’, quella che per oltre un terzo della sua superficie è coperta da Parchi e riserve, quella con le più alte percentuali di aree protette, è anche la regione italiana a far registrare il più drastico calo in materia di turismo: in Abruzzo, infatti, tra il 2014 e il 2015, le presenze nelle strutture ricettive sono scese del 3,3%, a fronte di una media nazionale del +4%. Cala il numero di italiani che scelgono l’Abruzzo per le proprie vacanze (-2,8%) e cala anche, e soprattutto, quello degli stranieri (-6,4%). Male tutti i tipi di strutture ricettive, ad eccezione degli alberghi di lusso e dei bed & breakfast. Arretra il Chietino, cresce il Teramano.
ABRUZZO MAGLIA NERA D’ITALIA
Se i dati – contenuti nel report ‘Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi’ dell’Istat – tengono per quanto riguarda gli arrivi (cioè il numero dei clienti), cali consistenti si registrano sulle presenze (il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi), che passano dai 6,3 milioni del 2014 ai circa 6 milioni dello scorso anno. I numeri parlano chiaro: l’Abruzzo è maglia nera d’Italia non solo per la variazione complessiva, ma anche per i singoli dati, cioè le presenze dei turisti provenienti da altre regioni italiane e di quelli provenienti da altri Paesi.
PRESENZE STRANIERE A -6,4%
Le presenze degli italiani, infatti, passano da 5 milioni 412mila a 5 milioni 262mila (-2,8%), mentre quelle degli stranieri passano da 870mila a 814mila (-6,4%). L’Abruzzo, emerge dai dati, ha un bacino di attrazione quasi totalmente nazionale: è principalmente meta di italiani, pari all’86,6% delle presenze, mentre gli stranieri si fermano a quota 13,4%. Le presenze turistiche in Abruzzo rappresentano solo l’1,5% del totale nazionale (2,6% clienti italiani, 0,4% clienti stranieri).
LE LOCALITA’ PREFERITE
Per quanto riguarda le località di interesse turistico, calano, di poco, quelle marine, che passano da 3 milioni 907mila a 3 milioni 890mila presenze, mentre crescono leggermente quelle montane (da 532mila a 547mila). Flessione più consistente (da un milione 673mila a un milione 478mila presenze) per capoluoghi di provincia e, soprattutto, comuni.
CRESCONO SOLO HOTEL DI LUSSO E B&B
Per quanto riguarda i diversi tipi di strutture, crescono gli alberghi, spinti dai 4 stelle, 5 stelle e 5 stelle lusso (tutte le altre categorie restano invariate o scendono), mentre registrano una flessione, sia per presenze che per arrivi, le strutture extra-alberghiere, fatta eccezione per i bed and breakfast, che vedono crescere i propri clienti.
LA SITUAZIONE NELLE PROVINCE
La variazione negativa più consistente si registra in provincia di Chieti, dove le presenze scendono da 1.021.426 a 848.911. Segue il Pescarese, da 920.805 a 852.651 presenze. Lieve crescita per la provincia dell’Aquila (da 966.712 a 969.503) e presenze in aumento anche per il Teramano (da 3.373.731 a 3.405.732).
IL CONFRONTO CON LE ALTRE REGIONI
A livello nazionale, nel 2015, gli esercizi ricettivi registrano complessivamente circa 392,8 milioni di presenze (+15 milioni sul 2014, pari a +4,0%) e 113,4 milioni di arrivi (+7 milioni, pari a +6,4%). In testa alla classifica delle regioni ci sono il Molise (+17,3%), la Lombardia (+10,4%, grazie agli effetti dovuti all’Expo), la Basilicata (+9,6%) e la Sardegna (+9,1%). Chiude la graduatoria l’Abruzzo (-3,3%), unica ad avere il segno meno insieme alla Sicilia (-2,4%). Complessivamente, le regioni con il maggior numero di presenze sono Veneto (16,1% del totale delle presenze registrate in Italia), il Trentino-Alto Adige (11,6%), la Toscana (11,3%) e la Lombardia (9,6%); in queste regioni si concentra il 48,6% delle presenze totali.