Cupello, presentato progetto per nuova discarica. Forum H2o: “Obsoleta e con molte criticità”
CUPELLO, 30 ottobre – Un progetto per le realizzazione di una nuova discarica per rifiuti non pericolosi, che avrebbe una capienza di 455 mila metri cubi e che vedrebbe la luce in località Valle Cena di Cupello, è stato depositato dalla Cupello Ambiente Srl presso il Servizio Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo. A lanciare l’allarme è il Forum H2o, che evidenzia come il progetto risulti e vada in senso contrario rispetto alle direttive europee e che ricorda come lungo il Torrente Cena siano già presenti altre tre vasche adibite a discariche.
Gli ambientalisti abruzzesi sottolineano:
“Ormai pare che il destino di quell’area, lungo il Torrente Cena sia segnato, visto che la terza vasca, da 450 mila metri cubi, è stata inaugurata solo un anno fa e già si pensa alla quarta che avrà durata di sette anni a partire dal suo completamento. Ci si chiede: ma le norme sui rifiuti non prevedono che il ricorso alle discariche sia residuale? Perchè continuare a scommettere su questa forma di gestione dei rifiuti ritenuta obsoleta dalla Direttiva Rifiuti 98/2008 dell’Unione Europea, vincolando il futuro?”
Il Forum H2o pone interrogativi e mette in luce le criticità:
“Tra l’altro questo progetto presenta diverse criticità, per ammissione degli stessi progettisti. Infatti negli elaborati progettuali si legge che l’invaso dovrebbe essere scavato ‘all’interno di una zona destinata dal Pre del Comune di Cupello, classificata come area vincolata ai fini dell’assorbimento dell’impatto ambientale della discarica’, dunque una sorta di zona cuscinetto necessaria alla discarica stessa. Si intende quindi incidere proprio su una delle poche mitigazioni esistenti all’impianto attuale, cancellando con una nuova discarica proprio la zona cuscinetto”.
L’associazione pone in risalto anche questioni di metodo:
“Segnaliamo che sarà necessaria anche una Valutazione Ambientale Strategica per la variante al Piano Regolatore e stigmatizziamo il fatto che, per l’ennesima volta, si pensi prima al progetto e poi al piano e non viceversa come sarebbe logico e regolare. In altre regioni, come la Lombardia, si impone prima di verificare se il Piano può essere modificato e solo dopo si valuta il progetto”.
Quindi si entra nel dettaglio delle criticità:
“L’area prescelta è sotto vincolo idrogeologico, in area a pericolosità P1 per le frane, in area di tutela secondaria dei corsi d’acqua dal punto di vista paesaggistico, ad una distanza tra 50 e 150 metri dal Torrente Cena. Altro problema riguarda la qualità dello Studio di Impatto che addirittura, per i fiumi, riporta i dati dei monitoraggi del 2006, undici anni fa, mentre è noto che sono disponibili i dati Arta del 2015. Questa superficialità si traduce nell’omissione dei dati terrificanti della qualità ambientale del Torrente Cena che oggi l’Arta classifica nella categoria peggiore”.