Dal M5s avviso di sfratto a D’Alfonso: “Si dimetta, lasci la Regione e abbandoni la politica”
PESCARA, 7 marzo – All’indomani del trionfo elettorale alle politiche del 4 marzo, che in Abruzzo ha portato il Movimento 5 Stelle a sfiorare la soglia del 40%, i pentastellati passano all’incasso, chiedono le immediate dimissioni di Luciano D’Alfonso da presidente della Regione e puntano a conquistare anche il governo regionale. La consigliera Sara Marcozzi, insieme agli altri quattro rappresentanti del M5s al Consiglio regionale, Domenico Pettinari, Riccardo Mercante, Gianluca Ranieri e Pietro Smargiassi, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, lancia un duro affondo contro il governatore, senza risparmiare il centrodestra. “Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso non solo dovrebbe dimettersi e consentire ai cittadini abruzzesi, che hanno dimostrato di avere fiducia nel M5s, di tornare al voto – tuona Marcozzi – ma dovrebbe abbandonare la politica per manifesta incapacità a governare, certificata da questi anni di malgoverno in Regione e dai risultati elettorali del voto del 4 marzo”.
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle rimarcano:
“Solo ora, dopo la sua elezione al Senato, grazie ad un posto blindato nel listino, D’Alfonso scopre di dover rispettare il mandato dei cittadini, mentre evidentemente il mandato che i cittadini gli avevano conferito per governare la Regione per lui vale zero”.
La consigliera regionale ricorda il parere espresso dall’ufficio legale della Regione, su richiesta proprio del M5s, secondo il quale entro 90 giorni dalle dimissioni di D’Alfonso si dovrà tornare alle urne:
“Quindi D’Alfonso si dimetta, vada a Roma e lasci la Regione agli abruzzesi”.
Marcozzi, dopo avere espresso “grande soddisfazione per i risultati delle elezioni politiche, dai quali emerge che quasi un abruzzese su due ha dato fiducia al M5s”, analizza l’esito del voto rivendicando “il buon lavoro svolto da parlamentari e consiglieri regionali pentastellati” e puntando il dito “sugli scarsi risultati conseguiti in Abruzzo dalla vecchia politica, con centrodestra e centrosinistra che si sono alternati, e con PD e Forza Italia che, insieme, oggi, non raggiungono i consensi del M5s”.
Poi la consigliera regionale del M5s passa in rassegna le criticità che, a suo giudizio, attestano il fallimento del governatore:
“La sanità è allo sbando, con la chiusura di reparti fondamentali, senza che siano stati compiuti tagli agli sprechi e mentre si portano avanti ipotesi di project financing che faranno lievitare le spese. Inoltre la Regione ha certificato la spesa di appena l’1 per cento dei fondi europei, il bilancio è fuori controllo, negli ultimi 3 anni hanno chiuso 2.500 imprese e sono stati persi 15mila posti di lavoro, e dopo tre anni e mezzo passati ad elaborare il piano dei rifiuti, non è stato eliminato il rischio inceneritori in Abruzzo e D’Alfonso ha aumentato la capacità di trattamento dei rifiuti per fare un favore al presidente PD della Regione Lazio”.
Marcozzi ne ha anche per il centrodestra:
“Visti gli scarsi risultati ottenuti da Forza Italia, gli abruzzesi evidentemente hanno ricordato la cattiva gestione del centrodestra, che ha subito 192 osservazioni della Commissione Europea, per la pessima gestione dei fondi europei. Questa classe dirigente che si è autodefinita ‘esperta e prepatata’ e che si è alternata in Regione negli ultimi 30 anni, evidentemente non lo era, e i cittadini se ne sono accorti”.