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Depuratore di Chieti, il Forum dell’acqua: “Chi doveva controllare cosa ha fatto?”

Depuratore di Chieti, il Forum dell’acqua: “Chi doveva controllare cosa ha fatto?”

CHIETI, 22 ottobre – Ordinanza raggelante: così il Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua fotografa il contenuto dell’atto che ha portato in carcere quattro persone, ma soprattutto al sequestro del depuratore di Chieti. E in un documento, che annuncia un approfondimento sul ruolo degli enti deputati ai controlli, vengono analizzati i punti più duri dell’ordinanza, incrociandoli con la normativa in tema di depurazione e di tutela ambientale.

Così succede che in agosto 2015, quando già imperversavano le polemiche sui divieti di balneazione in Abruzzo, nei verbali di prelievo allo scarico nel fiume Pescara si trova scritto: “Le acque prelevate presentano una colorazione scura tendente al marrone, con evidenti concentrazioni schiumose, maleodoranti ed irritanti“. Con buona pace di chi continuava a fare i bagni.

“A parte le questioni relative a reati che ovviamente spetterà ai giudici valutare ed accertare, quello che sconvolge però è il quadro generale che emerge, visto che l’impianto ha un’autorizzazione per una potenzialità di trattamento annuale di 14.630.000 mc di reflui da fognatura (scarichi civili di Chieti) a cui si aggiungono ben 220.000 mc di rifiuti liquidi (circa 200 piscine olimpioniche per capirci). Questi ultimi erano quelli che provenivano anche da altre regioni e addirittura da discariche (percolato!)”.

La situazione complessiva del depuratore, così come appare nell’ordinanza è, per il movimento, “sconvolgente” lo dicono i dati riportati:

 

“Il 18, 20 e 21 agosto 2015 vengono fatti prelievi allo scarico del depuratore nel fiume. Il 18 e il 20 agosto oltre i limiti tabellari sono vari parametri: escherichia coli, fenoli e azoto ammoniacale. Il 21 agosto solidi sospesi, BOD5, COD, azoto ammoniacale e fenoli”.

 

Chiaramente la magistratura si concentra sui profili che possono costituire ipotesi di reato, ma quello che per il Forum emerge con enorme gravità è

“Una situazione del tutto fuori controllo. C’erano problemi strutturali gravissimi, con addirittura buchi nelle vasche, di cui uno grande come una mano, da cui i liquidi andavano direttamente nel terreno sottostante. Quello che è letteralmente devastante per la credibilità del sistema ambientale della regione è che tutto ciò è avvenuto per anni, dopo il caso di Bussi e addirittura in piena emergenza balneazione. Nel 2015 gli intercettati però ridevano della condizione del loro impianto…”

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