Dimissioni al Ruzzo, l’amministrazione D’Alberto: “Avviso pubblico selettivo per le nuove nomine”
TERAMO, 27 novembre – In campagna elettorale il mantra del sindaco Gianguido D’Alberto era stato il cambio di metodo rispetto al passato. Un cambio di metodo che il primo cittadino aveva promesso di mettere in pratica in tutta l’azione amministrativa e che adesso, stando a quanto comunicato oggi insieme ai gruppi consiliari di maggioranza, ha intenzione di concretizzare nelle nomine in seno al nuovo cda del Ruzzo dopo le dimissioni del presidente Antonio Forlini e degli altri due membri. Nomine rispetto le quali il Comune di Teramo lancia l’idea di un avviso pubblico di selezione.
“Con le dimissioni dell’attuale cda, che ringraziamo per l’attività svolta, prendiamo atto della chiusura di un ciclo – scrivono sindaco e gruppi di maggioranza in una nota – Sarebbe per noi intollerabile e ingiustificabile alla luce del messaggio che la nostra elezione ha incarnato, scendere a compromessi con accordi che trapelano dai giornali e che sanno molto di “politichese” e manuale Cencelli e poco di una reale volontà di affrontare con fermezza le problematiche e le sfide presenti e future di un ente fondamentale come è il Ruzzo. Piuttosto questo è il momento di scelte e messaggi dirompenti: ci facciamo promotori di un avviso pubblico selettivo, per garantire la massima trasparenza e imparzialità nel reperire la migliore competenza”.
Per D’Alberto e i suoi con le dimissioni dell’attuale cda si aprono infatti nuovi scenari in relazione alla governance dell’azienda.
“E’ evidente come la Ruzzo Reti SPA attraversi un momento di grande difficoltà, aggravato ulteriormente proprio dalla crisi della compagine societaria – continua la nota – E’ pertanto necessario individuare atteggiamenti e risposte che intervengano radicalmente sullo stato delle cose, assicurando continuità nel processo di riqualificazione dell’azienda e al contempo rottura con metodi di gestione che evidentemente troppo spesso in passato hanno manifestato la loro inadeguatezza. Lo stato delle cose è tale che i soci dell’azienda, a cominciare dai sindaci interessati, hanno il dovere di trovarsi concordi su una linea d’azione che individui e privilegi una gestione efficace, efficiente e credibile, basata su chiarezza e trasparenza”.
D’Alberto dichiara dunque guerra a quelle che definisce come vere e proprie rendite di posizione che fino ad oggi avrebbero influenzato la gestione della società.
“Crediamo che la prima condizione perché si possa intervenire con efficacia, sia quella di dare un segnale di cambiamento e soprattutto conferire autonomia di scelta e di gestione ad una nuova governance, svincolandola dai lacci di natura politica che fino ad oggi ne hanno condizionato l’azione – incalza la maggioranza a guida D’Alberto – La nuova guida dell’azienda deve passare in mani caratterizzate da competenza, indipendenza, capacità. Dal nostro punto di vista, è necessaria una nuova e innovativa direzione amministrativa, capace di invertire la rotta e assicurare una gestione positiva di quella che, ricordiamo, è una delle aziende più importanti del territorio, la quale tra l’altro ha il compito di tutelare e garantire la distribuzione e l’utilizzo di un bene primario per tutti i cittadini, quale è appunto l’acqua”.
Da qui l’idea di una selezione pubblica per la nuova governance, dando il via fin da subito ad una seria analisi sulle condizioni in cui versa l’azienda, con l’obiettivo di individuare le azioni da intraprendere ed assumere “le decisioni che ci competono, con trasparenza e scelte chiare e misurabili, per tornare a fare di tale azienda non solo una società attiva ed efficace ma anche un’impresa che risponda alle importanti e ineludibili attese dei cittadini“.