Diritto alla studio e diritto alla mobilità per tutti. Niente barriere, niente disabilità
L’AQUILA, 11 marzo – Diritto allo studio e diritto alla mobilità, per tutti. E’ stato questo il filo conduttore dell’incontro promosso lo scorso 6 marzo, presso il Dipartimento di scienze umane dell’Università dell’Aquila. Incontro nel corso del quale gli studnti, insieme all’associazione Carrozzine Determinate, al suo presidente Claudio Ferrante, al vice presidente Mauro Pettinaro e al socio ordinario Beatrice Palluzzi si sono confrontati sui doveri della Repubblica e quindi di ciascuno cittadino. Incontro rispetto al quale riportiamo, con piacere l’intervento di Francesco studente dell’Universita’ dell’Aquila.
“Diritto allo studio e diritto alla mobilità, per tutti. Nella nostra società frettolosa e individualista, capita spesso di dimenticare quanto siano importanti questi diritti troppo spesso violati. Il loro mancato rispetto comporta la violazione di leggi e convenzioni nazionali e internazionali a partire dall’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, cardine ed essenza del principio di uguaglianza di tutti gli individui.
Il 6 marzo scorso presso il Dipartimento di scienze umane insieme all’associazione Carrozzine Determinate, al suo presidente Claudio Ferrante, al vice presidente Mauro Pettinaro e al socio ordinario Beatrice Palluzzi abbiamo parlato, analizzato, discusso di tutti i doveri della Repubblica e quindi di ciascuno di noi, affinché questi diritti non siano delle vuote enunciazioni.
È un soggetto con disabilità chiunque non riesca ad accedere ad un luogo pubblico o ad un pubblico servizio perché una barriera fisica, architettonica o mentale glie lo impedisce. Diventa portatrice di disabilità la nonna che non può salire sull’autobus in assenza di pedana, la persona in carrozzina che trova rampe da motocross per entrare in un bar; è disabile il ragazzo che non può entrare nell’università inaccessibile per la presenza di scale, che non può accedere negli uffici comunali o nel palazzo regionale per l’ascensore rotto. È l’esistenza di queste barriere a far esistere la disabilità, niente barriere niente disabilità.
Ecco allora che fa davvero bene alla testa e al cuore trascorrere una mattina come quella che abbiamo trascorso all’università, imparare da un’associazione come Carrozzine Determinate cosa significa essere sentinelle della civiltà, cosa significa essere per primi garanti del diritto di uguaglianza. Ma c’è di più, forse per la prima volta 70 studenti tutti insieme hanno parlato di felicità, rendendosi conto di quanto noi tutti dimentichiamo davanti a irrilevanti screzi e gelosie la grandezza della vita.
La giornata di dibattiti e riflessioni è poi proseguita con la passeggiata empatica, decine di studenti spostandosi in carrozzina fuori il Dipartimento di scienze umane hanno appreso concretamente quanto conta la cura che le istituzioni e ognuno nel suo piccolo, dovrebbe avere per rendere davvero sempre accessibile l’università.
Non possiamo quindi che auspicare una sempre maggiore responsabilità da parte delle istituzioni, dei cittadini, di noi tutti e l’università, in questo, deve essere capofila perché è il laboratorio del futuro. Noi nel nostro piccolo continueremo a sensibilizzare e vigilare affinché si possa avere un pieno e vero diritto allo studio e alla mobilità per tutti”.