E-commerce: boom di vendite in Italia, Abruzzo a rilento

PESCARA, 11 marzo – Gli ultimi due anni sono stati decisivi per la crescita dell’e-commerce a livello nazionale, ma non mancano disparità su base regionale: i dati registrati parlano infatti di un boom, che tuttavia risulta molto più contenuto al centro-sud. Ecco il quadro della situazione e come si colloca l’Abruzzo.

Commercio online in crescita in quasi tutti i settori

L’aumento del commercio online riguarda ormai indistintamente beni e servizi: oltre ad acquistare prodotti fisici, infatti, gli italiani sono sempre più propensi a usufruire di servizi digitali legati, per esempio, all’intrattenimento, sottoscrivendo abbonamenti a piattaforme di streaming audiovisivo come Prime Video, Netflix e NowTV, oppure creando account su piattaforme come quella di Betway, solo per citare due delle attività più svolte online. Anche per ciò che riguarda i beni materiali, stanno ormai cadendo le tradizionali barriere culturali che finora avevano rallentato la crescita di alcuni settori, come quello enogastronomico, che invece registrano numeri sempre più interessanti.

A prescindere dalle categorie merceologiche e dai settori di attività, dunque, l’e-commerce presenta importanti tassi di crescita generalizzati, che spingono le imprese a scegliere sempre più spesso questa strada per ampliare il proprio mercato potenziale e aumentare il fatturato. La tendenza a rivolgersi con sempre maggiore frequenza al web per i propri acquisti è un segnale da non sottovalutare per le aziende, chiamate a rispondere in tempi brevi alle nuove esigenze espresse dai consumatori.

E-commerce in Italia: cosa ci dicono i dati

Le statistiche sull’andamento dell’e-commerce confermano la tendenza degli italiani a scegliere internet per acquistare beni e servizi, con quasi il 50% degli utenti che dichiarano di aver effettuato uno o due ordini online nel corso del 2020. Aumentano anche coloro che si rivolgono al web per più acquisti all’anno, seppure con qualche differenza a livello anagrafico, considerando che ovviamente lo shopping online attrae maggiormente le fasce di età under 35.

Nell’analisi statistica è però interessante guardare anche ai dati regionali, che ancora una volta evidenziano un sensibile gap tra il nord e il centro-sud. La maggiore percentuale di vendite online risulta infatti in Valle d’Aosta, seguita da Sardegna, Trentino Alto Adige, Lombardia e Friuli Venezia-Giulia, mentre le regioni più deboli da questo punto di vista sono proprio quelle meridionali, con Puglia, Sicilia e Campania agli ultimi tre posti.

Lenta è anche la crescita dell’Abruzzo in tal senso, dal momento che la regione si lascia dietro solo le tre già citate, la Calabria e la Basilicata, per un dato che mette in evidenza una propensione all’acquisto online tuttora frenata da una cultura poco aperta alle novità ma che lascia ampi margini di crescita nel prossimo futuro.

Investimenti da parte delle aziende e delle stesse istituzioni per spingere la digitalizzazione e avvicinare i cittadini a queste nuove modalità di acquisto non potranno infatti che favorire lo stesso tessuto economico locale, come sottolineato anche dal presidente di Confartigianato Imprese Abruzzo, Giancarlo di Blasio e dal segretario regionale Daniele Di Marzio, che si mostrano fiduciosi riguardo all’allineamento della regione al trend nazionale e alla possibilità, per le imprese, di cogliere le nuove opportunità offerte dalla tecnologia.

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