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E’ morto Sergio Marchionne, D’Alfonso: “L’Abruzzo piange uno dei suoi figli migliori”

E’ morto Sergio Marchionne, D’Alfonso: “L’Abruzzo piange uno dei suoi figli migliori”

PESCARA, 25 luglio – E’ morto Sergio Marchionne. Il manager, 66 anni, si è spento a Zurigo, nella clinica dove era ricoverato da fine giugno. Accanto a lui la compagna Manuela Battezzato e i figli Alessio e Tyler. Nato dal padre originario di Cugnoli, Marchionne aveva trascorso i primi anni della sua vita a Chieti, per poi partire per il Canada con la famiglia.

“Ho pregato con tutta la mia forza di credente che Sergio Marchionne potesse superare la sfida più importante della sua vita – scrive il governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso –  Dio ha voluto diversamente e io, insieme a tutto l’Abruzzo, piango uno dei figli migliori di questa regione”.

Secondo il presidente, Marchionne “non ha mai dimenticato le sue origini e ha utilizzato la sua tenacia di abruzzese per costruire un sogno. Ha saputo essere un valore aggiunto, proprio lui che era solito dire: alla fine di ogni giorno bisogna chiedersi se siamo stati in grado di fare la differenza, migliorando il mondo in cui ci troviamo”.

“Marchionne ha infatti avuto la capacità di risollevare la Fiat – prosegue D’Alfonso – e trasformarla in un brand internazionale, la FCA, che oggi è diventato uno dei marchi top seller. Posso testimoniare direttamente il suo interesse per una delle opere-faro messe in campo dall’amministrazione che presiedo grazie al Masterplan: il completamento della Fondovalle Sangro, l’autostrada senza pedaggio che unirà l’Adriatico al Tirreno. Fu proprio lui a chiedermi di realizzare questa infrastruttura per facilitare la movimentazione dei mezzi che transitano nel distretto industriale della Val di Sangro, e la sua richiesta ha trovato terreno fertilissimo poiché ero ben al corrente della necessità quarantennale di effettuare questo intervento. Ringrazio Sergio Marchionne per aver portato la tenacia della sua abruzzesità nel mondo. Alla famiglia porgo le più sentite condoglianze mie e dell’Abruzzo tutto, che da oggi ha un nume in più nell’Olimpo dei Grandi”.

Ad esprimere cordoglio per la morte di Marchionne anche il sindaco di Chieti Umberto Di Primio:

“Un grande dolore appartiene oggi a tutta la comunità teatina. Chieti piange la scomparsa di uno dei suoi figli più illustri: Sergio Marchionne. Uno straordinario manager, un condottiero di impresa che è stato capace di sollevare le sorti della Fiat, trasformandola da azienda in crisi, carente della capacità di confronto con il mercato globale, a partner ufficiale di importanti imprese e casa di produzione automobilistica tra le prime al mondo”.

Per il primo cittadino “la comunità abruzzese non piange, però, solo il grande manager, il genio che ha cambiato il destino della Fiat ma anche l’uomo dal profilo umano assolutamente fuori dal comune, di cui sono stato diretto testimone”.

“Quando nella mia esperienza da sindaco ho avuto modo di incontrare il dottor Marchionne e le circostante imponevano una veste istituzionale ho trovato, infatti, una persona che subito mi ha aperto le porte al dialogo. Dismettendo entrambi i panni di ciò che rappresentavamo e vestendo quelli di uomini che si confrontavano su Chieti, città amata da entrambi, la nostra è stata una comunicazione schietta, priva di quella retorica che spesso caratterizza gli ambienti istituzionali – conclude Di Primio – In un momento in cui in molti si soffermeranno a ricordarne le grandi capacità manageriali mi piace invece esaltare questo straordinario aspetto di umanità legato alla figura di Sergio Marchionne”.

Tra i messaggi di cordoglio anche quelli del presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio:

“Marchionne – sottolinea Di Pangrazio – è arrivato a essere tra i miglior manager al mondo grazie alle sue straordinarie qualità professionali e umane, facendosi portatore ed eccezionale ambasciatore dei valori e della caparbietà degli abruzzesi. Voglio ricordare che proprio il Consiglio regionale gli ha voluto conferire la Medaglia Aprutium, un’onoreficenza assegnata a personalità che hanno contribuito alla crescita economica, sociale e culturale del nostro Abruzzo e Marchionne ne è sicuramente uno dei massimi interpreti. In questo momento così doloroso l’intera comunità regionale si stringe alla sua famiglia”.

A stringersi al dolore della famiglia anche il sindaco di Pescara Marco Alessandrini:

“Mi unisco al cordoglio per la scomparsa di Sergio Marchionne, rappresentando alla famiglia la vicinanza anche dell’amministrazione comunale di Pescara e della città, perché perdiamo tutti un uomo di grande valore. Perdiamo prima di tutto un talento della nostra terra, che, forte delle proprie origini e della tenacia che ci contraddistingue come abruzzesi, ha saputo riportare in alto la forza del modello italiano nel mondo. La sua è stata senza dubbio una carriera straordinaria. Fuori dall’ordinario è anche la sua morte, improvvisa e prematura, accompagnata dal dolore e lo sconcerto di quanti, con lui, hanno condiviso difficoltà e traguardi, personali e professionali”.

 

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