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Effetto Musumeci a Pescara: Testa folgorato dalla Meloni, entra in Fratelli d’Italia

Effetto Musumeci a Pescara: Testa folgorato dalla Meloni, entra in Fratelli d’Italia

PESCARA, 10 novembre – L’effetto Musumeci sortisce i suoi effetti. Il vento di destra, già annunciato dal successo di Pierluigi Biondi a L’Aquila, è tornato a soffiare sull’Abruzzo dopo le regionali siciliane. In tanti, in queste ore, stanno bussando alla porta di Giorgia Meloni e del segretario regionale Giandonato Morra. Le elezioni politiche si avvicinano e si spera di spuntare un biglietto – possibilmente sola andata – alla volta di Roma. Tra i primi a muoversi Guerino Testa e i suoi uomini fidati Massimo Pastore e Davide Cremonese, passati armi e bagagli in Fratelli d’Italia. Oggi l’annuncio, in pompa magna, alla presenza del segretario nazionale Giorgia Meloni.

Sala piena per l’arrivo della Meloni in Comune a Pescara. In prima fila altri esponenti del centrodestra pescarese, come l’ex sindaco Luigi Albore Mascia e i consiglieri forzisti Fabrizio Rapposelli e Vincenzo D’Incecco. Semplice curiosità o sondaggi in vista di nuovi imminenti ingressi del partito? In pole position, per quello che sarebbe un ritorno a casa, c’è anche Lorenzo Sospiri. Non è un mistero che il dialogo con Fratelli d’Italia è in corso già da tempo.

Sorprende un po’, invece, l’approdo nella destra dura e pura da parte di Guerino Testa, che con quella storia e quell’identità ha ben poco a che vedere. Forzista della prima ora, al momento della divaricazione tra Forza Italia e Ncd passò alla corte di Alfano. Nel 2014, alle ultime amministrative, corse come candidato degli alfaniani, insieme a Udc e a due liste civiche, contro il candidato di Forza Italia e Fratelli d’Italia, Luigi Albore Mascia. Poi la fuoriuscita da Ncd e la militanza nella lista civica Pescara in Testa. Fino alla nuova folgorazione sulla via della Meloni.

Testa spiega così la sua scelta:

“Quando ero presidente della Provincia, Berlusconi e Alfano decisero di fare due partiti. Poi le cose sono andate diversamente e appena Ncd ha deciso di virare in maniera chiara a sinistra, tutti noi abbiamo deciso di tornare in blocco nella lista civica Pescara in Testa. Ci siamo impegnati nei comitati per il no al referendum costituzionale e dal primo giorno abbiamo fatto opposizione senza se e senza ma al governo cittadino, restando sempre con convinzione all’interno del centrodestra”.

La Meloni incassa con disinvoltura l’ingresso di Testa e dei suoi seguaci centristi:

“Fratelli d’Italia è stata fondata da me, La Russa e Guido Crosetto, quest’ultimo proveniente da una storia completamente diversa, nel tentativo di dare un futuro alla storia della destra italiana, ben sapendo che fosse necessario allargare il perimetro ad altre esperienze politiche. Soprattutto in un tempo post-ideologico, bisogna essere molto bravi, su un programma e su dei contenuti, a raccogliere tutte le persone di buona volontà, che si vogliono prendere per mano e costruire questa nazione. Alle ideologie io rispondo con l’appartenenza, perchè è l’amore per l’Italia che vince”.

Il resto sono convenevoli. Prima Testa:

“Condividiamo temi e valori con Giorgia Meloni, la quale ha dimostrato di essere un leader di rilievo del centrodestra e che sono sicuro potrà presto diventare anche un leader di governo e presidente del Consiglio”.

Poi Meloni:

“Abbiamo bisogno di una classe dirigente come questa, formata da persone che possono guardare negli occhi i cittadini, che per un determinato periodo si sono trovati senza un riferimento e che oggi, da una lista civica, tornano in un partito”.

Infine qualche bordata all’amministrazione Alessandrini, che il segretario nazionale di Fratelli d’Italia accusa di “spendere soldi per il mercatino etnico, dove si vendono prodotti contraffatti, anziché proteggere e sostenere l’artigianato e il commercio locale” e di “avere trasformato un centro per i senzatetto in una struttura per l’accoglienza degli immigrati, dimostrando di non pensare agli italiani”.

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