Efficienza energetica in Italia, le caldaie a pellet a confronto
PESCARA, 16 luglio – Al giorno d’oggi gli impegni per salvaguardare l’ambiente aumentano a vista d’occhio sia da parte dei cittadini che da parte dello Stato. Infatti l’assemblea annuale di questo 2018, dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali (Aiel) è stata, quest’anno, molto impegnativa grazie al Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Ambiente. Gli impegni e le azioni previste riguardano la riduzione delle emissioni degli impianti termici alimentati a biomasse legnose. Cinque gli impegni concreti che hanno come obiettivo quello di ridurre del 70% le emissioni entro il 2030. Le imprese che si impegneranno a favore della causa sono circa 500, dalle imprese boschive a coloro che producono e distribuiscono legna, ai costruttori di caldaie e stufe e anche gli installatori e manutentori che si impegneranno ad abbattere i livelli di PM10 e Benzopirene.
La prima azione è il turnover tecnologico, ossia la sostituzione o la rottamazione degli impianti obsoleti con nuove tecnologie nel settore delle biomasse cioè apparecchi domestici e caldaie di nuova generazione che hanno performance migliori e livelli di emissioni bassissimi.
Proprio per quanto riguarda la sostituzione degli impianti obsoleti, la regione Veneto ha approvato un bando specifico per quanto riguarda la rottamazione degli apparecchi per il riscaldamento domestico di potenza inferiore o uguale ai 35 kW alimentati a biomassa tecnologicamente non in linea con gli standard europei. In questa categoria, da rottamare, saranno comprese tutte le stufe e le caldaie di piccole dimensioni a legna, pellet, cippato o altre biomasse. La regione Veneto per questo 2018 ha impegnato ben €500 mila euro che suddividerà tra coloro che si doteranno di questi nuovi impianti. I fondi potranno coprire il 50% della spesa sostenuta fino a un massimo di €5.000 a seconda del tipo di impianto scelto. Sono tante le caldaie a pellet a confronto per cui bisogna saper scegliere bene. Saranno rimborsati €1.600 per coloro che acquisteranno stufe, termostufe, inserti cucine e termocucine a pellet, a legna o a biomassa legnosa, mentre il contributo potrà arrivare fino a €5.000 per l’acquisto di caldaie alimentate a biomassa con classificazione del generatore di almeno 4 stelle, insomma tutto ciò di cui si occupa CaldaieTop.
Come fare a chiedere il rimborso? La procedura è molto semplice, basterà usufruire del modulo pubblicato sul BUR compilando le varie parti e facendolo pervenire all’Unità Organizzativa Tutela dell’Atmosfera entro il 10 settembre del 2018.Le varie domande verranno coperte fino all’esaurimento delle disponibilità finanziarie, verranno scelte in primis in base al reddito e al carico degli inquinanti e anche in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande.
Come già detto precedentemente sono cinque le azioni previste per la riduzione delle emissioni. Parliamo della seconda azione che riguarda il combustibile che deve essere anch’esso di buona qualità perciò ci si impegnerà nel certificare e nel definire degli standard qualitativi. La terza azione riguarda gli installatori che devono essere professionali e formati nel modo giusto quindi si tratta di proporre più corsi di formazione e aggiornamento con l’aiuto del Ministero dell’Ambiente. Il quarto punto riguarda la manutenzione che deve essere periodica per far sì che gli impianti siano sempre efficienti e abbiano sempre un basso livello di emissioni. Come ultimo punto, ma non meno importante, si farà maggior attenzione al rapporto con i consumatori e alla diffusione delle buone pratiche che riguardano tutte quelle attenzioni, quotidiane e non, di cui deve occuparsi il consumatore stesso prima della manutenzione generale.