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Emergenza Abruzzo in Consiglio, Forza Italia: “Dal Governo il nulla, Protezione civile non esiste più”

Emergenza Abruzzo in Consiglio, Forza Italia: “Dal Governo il nulla, Protezione civile non esiste più”

PESCARA, 7 febbraio – Attacco frontale alla giunta D’Alfonso da parte dei gruppi del centro-destra, a margine della seduta straordinaria del Consiglio regionale sulle emergenze sisma e maltempo, in corso oggi pomeriggio a Pescara. I consiglieri Lorenzo Sospiri, Gianni Chiodi, Paolo Gatti, Mauro Febbo, Mauro Di Dalmazio, Giorgio D’Ignazio e  Emilio Iampieri mettono sotto accusa il governatore e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, “che questa mattina è stato in ‘gita turistica’ a Teramo, rendendosi protagonista di uno sgarbo istituzionale”. Inoltre affermano che “a livello nazionale non ci si è ancora resi conto di quanto sia stata imponente l’emergenza maltempo in Abruzzo e di quanto sia grave la situazione”.

L’ex presidente della Regione Gianni Chiodi, esponente di Forza Italia, riserva il primo affondo proprio a Gentiloni:

“Gentiloni è arrivato questa mattina, io ho informato il sindaco che fino a ieri non ne sapeva nulla e direi che queste cose non si fanno così. E’ uno sgarbo istituzionale che denota tutto il provincialismo di questo governo regionale e di questo esecutivo nazionale”.

Da questioni di forma a questioni di merito, Chiodi boccia senza appello Gentiloni:

“Un presidente del Consiglio si muove per portare qualcosa o per dire qualcosa. Il lavoro preparatorio, l’ascolto dei sindaci e delle popolazioni lo fanno gli sherpa, i ministri, i sottosegretari. Quando un presidente del Consiglio si muove, lo fa magari per correggere qualcosa che non è stato fatto bene con il precedente decreto e mi riferisco agli 80 milioni di euro per le imprese che D’Alfonso aveva assicurato ci fossero già nel decreto e che invece non ci sono o alla zona franca, che prevede una serie di esenzioni, sulla quale si stava lavorando e che si era detto fosse nel decreto e che invece non c’è. Dunque immaginavamo che il presidente del Consiglio venisse a parlare di queste cose, magari anche ad ampliare la zona del cratere, pensavamo si muovesse per qualcosa di sostanzioso e invece non c’è stato nulla di tutto questo”.

Subito dopo l’ex presidente della Regione mette nel bersaglio il suo successore:

“D’Alfonso, nonostante gli sforzi, non riesce ad uscire fuori da una cultura provinciale e anche un po’ gretta, che gli impedisce di compiere la necessaria distinzione tre l’uomo di partito e il presidente della Regione. Ha fatto venire il presidente del Consiglio a Teramo, forse per eguagliare noi che facemmo venire 35 o 40 volte Berlusconi in Abruzzo. Poi da un lato chiede la collaborazione e dall’altro, quando la collaborazione gli viene fornita e lui non riesce a riportare un solo successo nelle cose che avevamo concordato, passa alla fase di recupero d’immagine, quella delle fumisterie, delle chiacchiere, del presenzialismo, dei soggetti istituzionali che vengono e fanno finta di lavorare per gli abruzzesi”.

Chiodi chiede concretezza a D’Alfonso e a Gentiloni:

“Noi ci aspettiamo quella sostanza per la quale stiamo lavorando e ciò significa copertura di danni diretti e di danni indiretti al sistema imprenditoriale, sospensione per gli effetti fiscali, con restituzione parziale in un periodo molto lungo, e ampliamento del cratere. Inoltre stiamo chiedendo un intervento in merito alle difficoltà che le imprese stanno avendo nel rimborso dei mutui e nel rapporto con gli istituti di credito. Non c’è nulla da inventare, sarebbe sufficiente ripristinare quanto noi facemmo a L’Aquila. Se poi loro saranno più bravi faranno anche qualcosa di più, ma ad oggi mi sembra che si sia fatto molto meno”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Gatti, che parla di “maleducazione istituzionale”:

“Perchè il presidente della Regione l’altro lunedì ha convocato parlamentari e consiglieri regionali, visto che al di là degli steccati occorreva fare un lavoro comune sulla zona franca e sui danni indiretti. Molti di noi si sono dati da fare, siamo andati a Roma a parlare con parlamentari di altre regioni e abbiamo avviato un lavoro in favore delle regioni colpite. Poi esce una delibera del Consiglio dei ministri che è poco più del nulla, con D’Alfonso che invece esulta ed è contento, e fa venire il presidente del Consiglio. Ma lo fa venire a fare cosa ? Non a confrontarsi con i cittadini e non a confrontarsi con i rappresentati dei cittadini, perchè la gran parte dei parlamentari e dei consiglieri regionali non sono stati neanche invitati. Sono stati invitati solo alcuni amici di merende, oltre ai sindaci del cratere e ad altri tre o quattro sindaci scelti non si sa come. Peraltro i sindaci non hanno potuto neanche parlare, visto che hanno parlato soltanto in tre. Quindi non c’è stato né confronto né ascolto, ma solo una dimostrazione di maleducazione istituzionale”.

L’esponente di Forza Italia considera del tutto insufficiente quanto fatto finora dal Governo:

“Ci troviamo di fronte al nulla assoluto e a questo punto speriamo soltanto che a questa gita turistica si possa aggiungere un supplemento di riflessione, visto che ancora non pubblicano questo decreto che sta ormai diventando leggendario. Ci auguriamo che nelle more del testo si colga l’occasione per dare al decreto un minimo di concretezza. Altrimenti vorrà dire che, alla luce dell’interlocuzione negata ai cittadini abruzzesi, faremo sentire le nostre ragioni a Roma con una manifestazione civile e partecipata”.

Lorenzo Sospiri, collega di partito di Gatti, nel corso del suo intervento in aula afferma:

“La Protezione civile è ridotta al nulla”.

In aggiornamento…

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