Emergenza cinghiali, tre milioni l’anno di danni all’agricoltura
PESCARA, 4 agosto – Tre milioni di danni l’anno: questo è il bilancio dei danni provocati all’agricoltura dai cinghiali, e dalla fauna selvatica in genere. Per questo Coldiretti Abruzzo, nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri in Regione, ha chiesto: “Una svolta per difendere persone e aziende agricole”.
Per Coldiretti è necessario
“andare oltre la gestione ordinaria di una problematica diventata straordinaria. Una situazione insostenibile che sta provocando peraltro l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali – dice Giulio Federici, direttore di Coldiretti Abruzzo sottolineando che la situazione in estate si aggrava – se fino a qualche anno fa era difficile trovare perfino una foto di cinghiale, oggi, a dimostrazione della gravità del fenomeno, circolano da ogni parte foto e filmati di branchi composti da decine di esemplari anche di oltre 150 chili di peso”.
Incidenti stradali, campagne devastate:
“Le persone, le aree rurali, i raccolti sono a rischio. Non si può più pensare di risolvere questa emergenza con palliativi o provvedimenti tampone. Perfino la filiera della carne, che fino a qualche tempo fa poteva considerarsi pregiata, ora sarebbe equiparabile ad una produzione in batteria”, si legge ancora nella nota.
Per Coldiretti Abruzzo:
“non è una questione di risarcimenti ma un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne. Chiediamo la costituzione di un tavolo di emergenza gestito dalle Prefetture che potranno fare da cabina di regia coinvolgendo tutte le autorità preposte alla gestione e al controllo del territorio”.