Emergenza idrica, lo studio: metà dell’acqua si perde nelle reti, Abruzzo maglia nera d’Italia
CHIETI, 9 agosto – In Abruzzo più della metà dell’acqua potabile si perde nelle reti, al punto che si tratta della regione italiana con la più alta percentuale di perdite idriche nel sistema di distribuzione. Tre province abruzzesi su quattro sono tra le peggiori in Italia per quanto riguarda i livelli di dispersione idrica: si tratta di Chieti, L’Aquila e Pescara, rispettivamente al terzo, quarto e decimo posto della classifica nazionale. E’ quanto emerge da un’indagine del centro studi di Confartigianato Chieti L’Aquila, che ha analizzato dati Istat, mentre l’emergenza idrica estiva fa sentire i suoi pesantissimi effetti.
In particolare, dall’analisi dei dati – gli ultimi disponibili risalgono al 2018 – in Abruzzo le perdite idriche nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua sono pari al 55,6%, contro una media nazionale del 42%. Il parametro, tra l’altro, è peggiorato nel corso del tempo: nel 2015 era al 47,9% e nel 2012 al 42,3%.
A livello territoriale, il valore peggiore è quello registrato dalla provincia di Chieti: con il 65,6% di perdite idriche in rapporto al volume di acqua immesso in rete, è al terzo posto tra le province italiane con il dato più alto. Segue l’Aquilano, al quarto posto con il 62,3%. Poi, in decima posizione, c’è il Pescarese, con il 55%. Si salva solo la provincia di Teramo, che è tra le quindici migliori, con il 27,3%.
“In Abruzzo, in questo momento – afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli – l’acqua manca ovunque, anche nei capoluoghi di provincia, a partire da Chieti, con disagi e danni per i cittadini e per il tessuto economico e produttivo. I dati parlano chiaro: ci troviamo di fronti a reti colabrodo. I numeri fotografano l’inadeguatezza del sistema idrico abruzzese, che di efficiente ha ben poco, nonostante i costi alti sostenuti dagli utenti. I cittadini abruzzesi meritano un servizio di qualità. Le imprese abruzzesi, già in grandissima difficoltà a causa della pandemia, non possono permettersi di subire anche i gravi disagi dovuti all’assenza di acqua”.