Esuberi alla Cementir di Cagnano Amiterno, la Cisl critica il “silenzio” delle istituzioni
CAGNANO AMITERNO, 12 dicembre – “Sono 17 i posti di lavoro a rischio nel solo stabilimento di Cagnano Amiterno, all’interno di un piano nazionale della Cementir più ampio che ne prevede centinaia. Ci sono le proposte del sindacato, manca la volontà politica delle istituzioni di mantenere gli impegni presi”. Lo afferma la Filca-Cisl Abruzzo Molise, che critica l’atteggiamento delle istituzioni, colpevoli di “tacere mentre le speranze si affievoliscono”.
“I lavoratori del cementificio sono delusi – sostiene Pietro Di Natale, Segretario Interregionale della Filca Cisl Abruzzo e Molise – per la mancata convocazione del tavolo di concertazione tra Cementir e organizzazioni sindacali da parte della Regione Abruzzo e del Comune di Cagnano Amiterno, che avevano assunto la regia della vertenza, aperta per il licenziamento di 17 lavoratori dello stabilimento. Abbiamo solo pochi giorni prima dell’incontro al Ministero del Lavoro fissato per il 19 dicembre, per cercare di ridimensionare gli esuberi dichiarati dalla Cementir di Caltagirone che ha potuto rilevare il gruppo Sacci, è bene ricordarlo, solo grazie al rinnovo della concessione mineraria della cava di Cagnano Amiterno, sulla scorta della delibera rilasciata proprio dalla Regione Abruzzo contenente la clausola di invariabilità del livello occupazionale”.
Il sindacato ricorda, però, come “di tutto punto la Cementir si è presentata con la richiesta di 260 licenziamenti in Italia, di cui 17 su Cagnano Amiterno. La procedura si chiuderà il 27 dicembre e, se non si interverrà con proposte alternative, la stessa si concluderà con esito negativo ed i 17 licenziamenti diverranno definitivi”.
“Nonostante i ripetuti solleciti fatti dal segretario della Filca-Cisl, le istituzioni tacciono e le speranze si affievoliscono, pur avendo noi le proposte per ridimensionare gli esuberi”, conclude Di Natale.