Esuberi alla Dayco, stop ai licenziamenti. I sindacati revocano la sciopero
CHIETI, 19 luglio 2017 – I sindacati revocano lo sciopero che era stato indetto per protestare contro i 135 esuberi, annunciati dalla Dayco, negli stabilimenti di Chieti e Manoppello, dove sono impiegate 650 persone. I rappresentanti regionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, dopo l’incontro con i vertici aziendali, ha scelto di sospendere lo sciopero, mostrando apprezzamento per “la volontà della Dayco di aprire un tavolo di contrattazione”.
Gli esponenti sindacali, Carlo Petaccia, Franco Zerra e Giovanni Cordesco, riferiscono:
“Ieri, nella sede di Confindustria, ci siamo incontrati per avviare un confronto su produttività e competitività dei tre stabilimenti. Portiamo a casa un obiettivo comune tra le parti, azienda e sindacato: un piano industriale capace di rilanciare il prodotto nel mercato nazionale e internazionale”.
I sindacalisti non nascondono che i problemi permangono:
“Le preoccupazioni sono tante per le famiglie dei lavoratori, ma l’azienda ci ha posto il problema dell’elevato costo del prodotto rispetto a quello del mercato e, oggi, siamo pronti a trattare per una soluzione capace di mettere insieme l’efficientamento e il mantenimento degli attuali stabilimenti e i livelli occupazionali”.
Petaccia, Zerra e Cordesco forniscono dettagli sul programma dei lavori che riguarderà il tavolo di concertazione:
“Si svilupperà su due livelli d’incontro, uno più aziendale che ha l’obiettivo di ottimizzare la produzione, ed un altro in sede di Confindustria, per individuare eventuali altri percorsi di diminuzione del costo del prodotto finale. L’azienda valuterà anche la possibilità di accedere ai fondi e bandi regionali ed europei per abbattere i costi di produzione e si è resa disponibile ad eventuali investimenti necessari al raggiungimento dell’obiettivo comune”.
I licenziamenti – assicurano gli esponenti sindacali – almeno per il momento sono scongiurati:
“La Dayco, in base agli impegni assunti tra le parti, ha assicurato di non procedere ai licenzianti dei lavoratori se non su base volontaria”.