Fiumi di droga tra Popoli e la Valle Peligna: sgominata la banda di spacciatori
POPOLI, 3 aprile – Qualsiasi tipo di droga, approvvigionato in tempi ragionevoli, reinvestimento dei proventi per acquistare nuove partite di droga e un rigido codice di gestione e partecipazione al gruppo. Era un’organizzazione capillare e anche molto compatta quella smantellata dai Carabinieri di Popoli che oggi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip dell’Aquila su richiesta della Procura distrettuale antimafia.
Cinque persone sono finite in carcere, tre ai domiciliari e altre quattro sono state sottoposte all’obbligo di dimora. Diciotto le perquisizioni domiciliari eseguite tra Popoli, Pratola Peligna e Silvi. Sono state sequestrate, oltre a una discreta quantità di droga, 1 chilo e 300 grammi, anche una pistola, manette e attrezzi da scasso.
Area di interesse dell’organizzazione quella compresa tra Popoli, Avezzano, Sulmona e Pratola Peligna.
L’operazione Kanun ha incastrato un gruppo di persone, tutte albanesi o kosovare, legate tra loro attraverso un sistema di relazioni che prevedeva una gestione comune dello spaccio, dei depositi in cui veniva nascosta la droga e degli investimenti da effettuare per acquistare e immettere sul mercato le sostanze stupefacenti.
L’indagine è partita dall’arresto di un uomo trovato in possesso di 40 grammi di droga, residente a Popoli. All’attivo aveva già una buona conoscenza con gli investigatori per reati legati alla droga. Controllando i tabulati telefonici i Carabinieri hanno scoperto una fitta rete di relazioni.
Così si è partiti con accertamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali.
Proprio dalle intercettazioni sono stati “estratti” i codici che gli indagati usavano per comunicare tra di loro.
In carcere sono finiti: Festim Osmani (30), Ramilli Mondi (40), Gezim Sulejmani (43), Hekuran Caca (24), Senad Meliqi (26).Arresti domiciliari per Adelina Stefanescu (29), Ornela Osmani (24), Ardian Kurti (29). Infine sottoposti all’obbligo di dimora sono: Jurgen Gjergji, Ioana Lacramiora Zamfirou, Vincenzo Zimei, Leonard Peqini.