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Floranet Life, progetto per la salvaguardia di 7 specie vegetali nei parchi D’Abruzzo

Floranet Life, progetto per la salvaguardia di 7 specie vegetali nei parchi D’Abruzzo

PESCARA, 25 novembre – Un progetto dedicato alla salvaguardia e alla valorizzazione di sette specie vegetali rare, presenti nei Parchi Naturali dell’Abruzzo Appenninico, e cofinanziato tramite lo strumento europeo Life. Tra i partner di Floranet Life, insieme al Parco Nazionale della Majella che è capofila, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, l’Università di Camerino e Legambiente.

Il budget è di un milione e 731 mila euro, di cui oltre un milione cofinanziato dall’Unione Europea. La salvaguardia delle specie è diretta a contrastare, tramite 33 specifiche azioni, quattro filoni di possibili minacce, rappresentate dalla pressione turistica, dalla raccolta indiscriminata, dal pascolo e sfalcio, e dagli incendi boschivi

“Si tratta di un’iniziativa che è già partita e che si inserisce sulla scia dei progetti di rete che vanno dalla salvaguardia del lupo a quella del camoscio appenninico – spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, in conferenza stampa insieme ai presidenti dei parchi nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise, Antonio Carrara, e della Majella, Franco Iezzi, al commissario del parco regionale Sirente Velino, Antonella Pace, a Fabio Conti, dell’università di Camerino e a Luciano Di Martino, tecnico botanico del parco nazionale della Majella -. L’obiettivo è quello di centrare significativi risultati nella salvaguardia dello straordinario patrimonio floristico delle nostre montagne e della biodiversità”.

Le specie al centro del progetto sono: Adonide Ricurva (Adonis distorta), Androsace di Matilde (Androsace mathildae), Giaggiolo della Marsica (Iris marsica), Astragalo Aquilano (Astragalus aquilanus),  Serratula con foglie seghettate (Klasea lycopifolia), Senecione dell’isola di Gotland (Jacobaea vulgaris subsp. gotlandica); Scarpetta Di Venere (Cypripedium calceolus).

“La sensibilizzazione delle popolazioni locali, fin dalle scuole, rappresenta un elemento molto importante – osserva Antonella Pace – anche alla luce dell’eterna diatriba tra istanze di sviluppo e istanze di conservazione del patrimonio ambientale”.

Un aspetto, quello legato allo sviluppo dei territori, che d’altra parte rappresenta una legittima aspirazione delle comunità locali, in particolare nelle aree interne. Il turismo, ad esempio, rappresenta un motore importante per l’economia dei centri periferici e secondo Nicoletti può essere coniugato con la salvaguardia delle specie vegetali rare:

“Per alcune specie, che in alta quota sono attraversate dai sentieri, è possibile creare delle varianti a quei sentieri. Un altro aspetto è legato al massiccio afflusso di fotografi naturalisti, che si potrebbe affrontare realizzando delle aree dedicate. Più in generale, la pressione turistica rappresenta una minaccia teorica, rispetto alla quale è possibile adottare delle semplici contromisure”.

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