Fondo complementare Pnnr, oltre 9 milioni alla Provincia di Teramo per la viabilità delle aree interne
TERAMO, 11 novembre – Dal fondo complementare al Pnrr (piano nazionale di resistenza e resilinza) arrivano 9 milioni e 700mila euro per Provincia di Teramo per il miglioramento della rete stradale delle “aree interne” così come individuate dall’Agenzia per la coesione territoriale.
Aree che non coincidono con i territori provinciali, né ricomprendono tutti i comuni dell’area montana teramana: Teramo sarà infatti soggetto attuatore della manutenzione nelle aree “Alto Aterno – Gran Sasso – Laga” e “Valfino-Vestina” essendo la provincia con più comuni ricompresi nei territori individuati.
Le risorse sono così suddivise: 5 milioni 516mila euro per l’area Gran Sasso-Laga e Alto Aterno e 4 milioni 4175 mila euro per quella Valfino-Vestina. Il finanziamento – un fondo complementare Pnrr del ministero delle Infrastrutture – dovrà essere utilizzato non per fare una semplice manutenzione straordinaria ma per migliorare l’accessibilità delle aree interne e dovrà essere inquadrato in un piano organico rispetto alle condizioni “trasportistiche”: gli interventi potranno dunque riguardare strade di competenza regionale, provinciale o comunale, qualora queste ultime rappresentino l’unica via di comunicazione tra comuni contermini appartenenti all’area.
La programmazione degli interventi, spalmata su sei anni fino al 2026, proprio per il suo valore strategico e di area vasta, dovrà essere discussa ed approvata in assemblea dei sindaci e il presidente della Provincia Diego Di Bonaventura ha convocato allo scopo un primo incontro per venerdì 19 novembre. I tempi, infatti, sono stretti, in quanto il piano va approvato in assemblea entro il 31 dicembre.
“Una battaglia vinta dall’Upi – commenta Di Bonaventura – all’inizio il Governo non voleva utilizzare i fondi straordinari per le strade: bene abbiamo fatto ad insistere dimostrando che lo stato delle reti stradali soprattutto quelle delle aree interne, rappresenta, dopo dieci anni di risorse insufficienti e intermittenti, una vera emergenza. Un biglietto da visita pessimo per il turismo, una iattura per quelle comunità che hanno resistito in aree dove le vie di comunicazione rappresentano un costo economico e sociale molto pesante”.
Questi i comuni coinvolti: Alto Aterno – Gran Sasso Laga: Campli, Campotosto, Capitignano, Civitella del Tronto; Colledara, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Montereale, Montorio al Vomano, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Torricella Sicura, Tossicia, Valle Castellana; Valfino-Vestina: Arsita, Bisenti, Brittoli, Carpineto della Nora, Castel Castagna, Castelli, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Cermignano, Civitella Casanova, Corvara, Elice, Farindola; Isola del Gran Sasso d’Italia, Montebello di Bertona, Montefino, Penna Sant’Andrea, Vicoli, Villa Celiera.
“Adesso ci aspettiamo oltre che alla semplificazione delle procedure, previste, anche quelle per l’assunzione di personale – conclude Di Bonaventura – intravediamo già delle criticità rispetto al meccanismo previsto dal ministero della Funzione Pubblica rispetto a questi elenchi nazionali cui attingere: i professionisti non trovano convenienti le condizioni, i giovani sono da formare. Quest’incrocio al vertice al momento pare più un imbuto: vedremo c’è spazio per migliorare. Certamente un’ottima notizia”.