Gasdotto Larino-Chieti, ricorso a Mattarella contro il via libera. Ambientalisti: “Inutile e dannoso”
PESCARA, 29 novembre – Ricorso al Presidente della Repubblica, da parte del coordinamento “No Hub del Gas Abruzzo”, contro l’autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico alla realizzazione del nuovo gasdotto Larino-Chieti. “E’ un’opera che pesa sulle bollette degli italiani – osserva l’attivista ambientalista Augusto De Sanctis – ed è un’opera inutile perchè la rete attuale già può trasportare tutto il gas che serve e risponde anche ai picchi di consumo, quindi non si capisce perchè si debba sacrificare una larga porzione del nostro territorio, per un’opera che passerebbe sui vigneti e uliveti migliori della regione”.
Il Mise ha, il 25 giugno scorso, ha dato il via libera alla realizzazione dell’opera. De Sanctis rimarca:
“Stupisce che nonostante i richiami di tutti gli scienziati del mondo ad abbandonare le fonti fossili, da noi si continui a puntare sul metano, che è un pericolosissimo gas serra clima-alterante. Poiché lungo la filiera ci sono delle perdite, si finisce per contribuire in maniera molto seria ai cambiamenti climatici a cui assistiamo”.
L’attivista del coordinamento “Ho Hub del Gas” aggiunge:
“Quest’opera, che dovrebbe essere lunga 111 chilometri, e attraversando ben 8 Siti di Interesse comunitario, è stata proposta da Gasdotti Italia e riguarda uno dei primi provvedimenti varati dal Mise sotto il nuovo Governo ad essere stato impugnato”.
Nel ricorso si contesta la violazione della Direttiva 42/2001/CE sulla Valutazione Ambientale Strategica e della Direttiva 43/92/CE “Habitat” sulla Valutazione di Incidenza Ambientale, per non avere sottoposto a queste due procedure due atti fondamentali e propedeutici alla pianificazione dell’opera, il Piano di Investimenti di Gasdotti Italia e il decreto del Mise che modificava la Rete Nazionale dei Gasdotti, prevedendo questo e altri nuovi gasdotti. Sempre sulla Valutazione Ambientale Strategica si evidenzia un altro aspetto critico, quello relativo al fatto che la stessa approvazione comporta per la legge italiana una modifica automatica ai Piani Regolatori. Altri aspetti riguardano la mancata controdeduzione alle osservazioni puntuali delle associazioni in sede di Valutazione di Impatto Ambientale da parte del Comitato Via regionale.