Giulianova, prestiti usurai finanziati con spaccio e rapine: ascoltati in aula diversi assuntori
TERAMO, 13 febbraio – Nuova udienza, questa mattina a Teramo, nell’ambito del processo relativo ad un vasto giro di spaccio e rapine con i cui proventi sarebbero stati finanziati prestiti usurai ad imprenditori strozzati dalla crisi, e che vede davanti ai giudici Giuseppe Cacciapuoti, 49enne campano, Piero Guarnieri, 39enne di Mosciano e Geanina Ionela Stefan, romena di 30 anni (quest’ultima accusata solo per alcuni episodi di spaccio), finiti a processo davanti al collegio (presidente Alessandro Iacoboni, a latere Carla Fazzini e Francesca Avancini).Dopo che nelle precedenti udienze erano stati ascoltati alcuni imprenditori, presunte vittime di usura, e due co-imputati dei tre attualmente a processo, che avevano già definito la propria posizione con riti alternativi, questa mattina è stata la volta, tra i diversi testimoni, di alcuni assuntori di droga, che hanno sostenuto di aver iniziato ad acquistare cocaina dopo aver conosciuti Cacciapuoti.
“Ho iniziato ad acquistare cocaina dopo aver conosciuto Cacciapuoti – ha detto uno dei testi – L’acquistavo settimanalmente per uso personale. All’inizio l’acquisto mi fu proposto da lui”.
Nel corso dell’udienza è stato ascoltato anche lo stesso Cacciapuoti, che ha rilasciato dichiarazioni spontanee e che ha dichiarato di non aver nulla a che fare con gli stupefacenti.
L’inchiesta che ha portato i tre attuali imputati a processo e che a settembre dello scorso anno aveva portato anche a sette arresti, è quella relativa ad un giro di rapine e spaccio scoperto dai Carabinieri di Giulianova, giro che sarebbe servito agli imputati, secondo l’accusa, a procurarsi i soldi con cui poi effettuare prestiti usurai ad alcuni imprenditori che, strozzati dalla crisi, avevano bisogno di liquidità.
L’inchiesta, coordinata dal pm Luca Sciarretta, era partita da una precedente indagine denominata Ponte di Legno, in cui i militari avevano sventato un importante giro di spaccio, e aveva portato a stabilire come la mente delle rapine fosse il napoletano e a ricostruire modalità operative e identità degli autori della rapina del 16 gennaio 2012 alla Tercas di Corropoli.
Nell’indagine, oltre ai tre odierni imputati, erano state coinvolte in totale altre nove persone che hanno già definito la propria posizione con riti alternativi.