Giulianova, spaccio, rapine ed usura: i testi non confermano l’acquisto di droga da Guarnieri
TERAMO, 24 aprile – Nuova udienza, questa mattina a Teramo, nell’ambito del processo relativo ad un vasto giro di spaccio e rapine con i cui proventi sarebbero stati finanziati prestiti usurai ad imprenditori strozzati dalla crisi, e che vede davanti ai giudici Giuseppe Cacciapuoti, 49enne campano, Piero Guarnieri, 39enne di Mosciano e Geanina Ionela Stefan, romena di 30 anni (quest’ultima accusata solo per alcuni episodi di spaccio), finiti a processo davanti al collegio (presidente Alessandro Iacoboni, a latere Carla Fazzini e Francesca Avancini).
Dopo che nelle precedenti udienze erano stati ascoltati alcuni imprenditori, presunte vittime di usura, due co-imputati dei tre attualmente a processo, che avevano già definito la propria posizione con riti alternativi, questa mattina sul banco dei testimoni hanno continuato a sfilare diversi assuntori di droga. Ma se quelli ascoltati nella precedente udienza avevano confermato le accuse, sostenendo quasi tuti di aver iniziato ad acquistare cocaina dopo aver conosciuti Cacciapuoti, quelli ascoltati questa mattina hanno negato quasi tutti di aver acquistato droga dall’altro imputato, Guarnieri. Tranne uno, che ha sostenuto di aver comprato da lui al massimo 10 grammi di cocaina. E tutti quelli che, in qualche modo, avevano dato dei soldi all’imputato, hanno giustificato quei soldi sostenendo di dover restituire dei piccoli prestiti chiesti all’uomo.
“Conoscevo Guarnieri perché andavamo a giocare insieme a calcetto – ha detto uno dei testimoni – in passato ho assunto hashish e marjuana ma non ho mai acquistato droga da Guarnieri. Una volta dovevo pagare una multa e gli ho chiesto i soldi, 200-300 euro, poi glieli ho restituiti. Glieli ho ridati in 3, 4 mesi, non mi ha chiesto alcuna garanzia, mi ha aiutato”.
Un leit motiv che ha accompagnato quasi tutte le testimonianze, con i testi che hanno anche negato di aver mai visto Guarnieri con la droga.
“Ho avuto problemi economici ed ogni tanto mi prestava dei soldi come un amico – ha detto un altro – e io poi glieli ridavo”
L’inchiesta che ha portato i tre attuali imputati a processo e che a settembre dello scorso anno aveva portato anche a sette arresti, è quella relativa ad un giro di rapine e spaccio scoperto dai Carabinieri di Giulianova, giro che sarebbe servito agli imputati, secondo l’accusa, a procurarsi i soldi con cui poi effettuare prestiti usurai ad alcuni imprenditori che, strozzati dalla crisi, avevano bisogno di liquidità.
L’inchiesta, coordinata dal pm Luca Sciarretta, era partita da una precedente indagine denominata Ponte di Legno, in cui i militari avevano sventato un importante giro di spaccio, e aveva portato a stabilire come la mente delle rapine fosse il napoletano e a ricostruire modalità operative e identità degli autori della rapina del 16 gennaio 2012 alla Tercas di Corropoli.
Nell’indagine, oltre ai tre odierni imputati, erano state coinvolte in totale altre nove persone che hanno già definito la propria posizione con riti alternativi.