Gli ambientalisti contro il Crossodromo a Casoli, esposto alla Forestale
CASOLI, 12 dicembre – E’ una vera e propria guerra quella della Stazione ornitologica abruzzese contro il progetto di realizzazione di un crossodromo a Casoli. Crossodromo che dovrebbe sorgere ad appena 500 metri dall’oasi di Serranella e che è stato oggetto, oltre che di numerose osservazioni, anche di un esposto presentato dall’associaizione ambientalista a vari enti, compreso il Corpo Forestale dello Stato.
“L’intervento è attualmente sottoposto alla procedura di verifica di assoggettabilità a Via presso gli uffici regionali. Il periodo per le osservazioni scade il 15 gennaio 2017 – scrive la Soa – In realtà, consultando le foto aree ufficiali sul Portale Cartografico Nazionale (le ultime disponibili su questo sito risalenti al 2012), abbiamo scoperto che la pista in quel momento già esisteva, mentre negli elaborati depositati alla regione si parla di pista ancora da realizzare (tutti i verbi sono declinati al futuro) e non si parla di situazioni preesistenti”.
Una situazione a fronte della quale l’associazione ha chiesto a tutti gli enti di verificare se tale intervento sia stato in qualche modo autorizzato in passato, almeno per il periodo di funzionamento. Ma non solo. Perché l’associazione punta il dito anche sull’impatto ambientale dell’opera.
“Un crossodromo produce livelli di emissioni acustiche notevoli tali da essere udibili a chilometri di distanza – tuona l’associazione – A meno di 500 metri dall’area su cui insiste il progetto vi è il confine del sito di interesse comunitario del Lago di Serranella, che è stato istituito per preservare specie animali che vanno dal Lupo al Nibbio bruno, dalla Lontra alla Nitticora”.
Al riguardo la Soa ha evidenziato la mancanza, tra gli elaborati consegnati alla Regione, dello studio di incidenza ambientale a cui il progetto dovrebbe essere sottoposto.
“Infatti, pur essendo esterno al sic, l’intervento, proprio a causa del rumore, può produrre gravi effetti in termini di disturbo degli animali all’interno dello stesso – continuano gli ambientalisti – Sul punto la normativa è chiara: qualsiasi intervento che anche indirettamente può provocare impatti nel sic deve essere sottoposto a Valutazione di Incidenza Ambientale”.
Sotto accusa anche il rischio idrogeologico dell’area in questione e la destinazione d’uso dell’area, attualmente a suolo agricolo, ” incompatibile con l’uso ad impiantistica sportiva a cui verrebbe destinato con la costruzione dell’impianto, come, tra l’altro aveva chiarito la regione Abruzzo con una nota del 2008 su richiesta del Comune di Casoli “.
Da qui la richiesta agli uffici regionali di rigettare l’intervento e agli altri enti di verificare esattamente la sussistenza delle autorizzazioni per gli interventi realizzati nel passato sulla stessa area.