Hotel Rigopiano, Forza Italia chiede Consiglio regionale straordinario
L’AQUILA, 28 novembre – Dopo la pioggia di intercettazioni telefoniche, relative alla gestione dell’emergenza maltempo nel gennaio scorso e in particolare al modo con il quale è stato affrontato il disastro dell’Hotel Rigopiano, Forza Italia lancia l’affondo contro la maggioranza regionale e chiede la convocazione di un Consiglio straordinario per fare chiarezza su quanto emerso e su quanto accaduto.
Questa la richiesta del gruppo consiliare di Forza Italia, affidata ad una nota:
“Riteniamo necessario sentire dalla voce dei vertici del Governo regionale cosa sta accadendo e soprattutto cos’è accaduto nei giorni che hanno preceduto il dramma. Il fallimento della macchina organizzativa della stessa Protezione civile regionale risulta a oggi certificato dagli atti fin qui prodotti dalla Procura della Repubblica, e questo ci impone di chiedere chiarezza e trasparenza, anche in vista della stagione invernale ormai alle porte. Vogliamo capire con quale animo e con quali mezzi ci apprestiamo ad affrontare le prossime eventuali nevicate, cos’è cambiato dal 18 gennaio 2017 a oggi, chi sono oggi i soggetti che dovranno vigilare sulla macchina dei soccorsi e soprattutto vogliamo avere modo di porre i nostri interrogativi al governatore D’Alfonso”.
Gli esponenti di opposizione aggiungono:
“Negli ultimi giorni l’opinione pubblica continua a essere bombardata da notizie spaventose che, in pochi attimi, ci hanno fatto ripiombare a quel 18 gennaio 2017, quando una valanga ha travolto l’Hotel Rigopiano uccidendo 29 persone, delle 44 ospiti della struttura. Ma quello che più ci ha scioccati e sconvolti non sono gli avvisi di garanzia, divenuti da 6 a 23, che traducono il lavoro capillare della Procura della Repubblica, quanto il contenuto di intercettazioni telefoniche che stanno ricostruendo un quadro drammatico delle ore che hanno preceduto la tragedia”.
I consiglieri di Forza Italia mettono in luce:
“Le parole attribuite al dirigente della Provincia, circa il ‘fastidio’ causato dalle richieste di aiuto e soccorso provenienti dai titolari dell’hotel, per liberare gli ospiti e consentire loro di lasciare la località, le parole di un ex responsabile della segreteria del presidente della Regione Abruzzo che, stando alle stesse intercettazioni, sembra dirottasse l’uso delle turbine dove meglio riteneva la politica, indipendentemente dalle priorità. E poi gli allarmi inascoltati di dirigenti e di alcuni consiglieri regionali, come lo stesso Lorenzo Sospiri, che pure tragicamente profetizzavano la possibilità di decessi causati da un’emergenza mal gestita e affrontata in maniera superficiale”.
Quindi la richiesta di aprire un dibattito in Consiglio:
“Ora, mentre la magistratura seguirà il proprio corso individuando i responsabili istituzionali di un dramma che si poteva e si doveva evitare, riteniamo sia giusto riaprire anche il dibattito nell’aula del Consiglio regionale, senza strumentalizzazioni né speculazioni, ma in nome di una doverosa trasparenza, obbligatoria nei confronti dei sopravvissuti e di coloro che sono morti sotto quella valanga. Abbiamo chiesto la convocazione di una seduta urgente del Consiglio regionale perché vogliamo ripercorrere con i vertici del governo quelle ore, vogliamo capire chi sapeva dei movimenti di turbine e spazzaneve, chi e come ne disponeva la dislocazione logistica sul territorio regionale, chi ne era materialmente responsabile e chi ha assunto decisioni che si sono rivelate fatali”.
In chiusura il gruppo consiliare di Forza Italia chiede garanzia in vista dei prossimi mesi:
“Vogliamo capire quali decisioni sono state assunte oggi nei confronti di una macchina organizzativa che a gennaio scorso ha fallito la sua mission, ovvero quella di tutelare vite umane. E vogliamo sapere con quali strumenti ci prepariamo alle prossime ondate di maltempo invernali, dunque quali investimenti reali sono stati messi a punto negli ultimi mesi per dotare tutti i territori degli strumenti necessari per difendersi da neve e alluvioni, e a che punto si trova il Piano Valanghe. Vogliamo sapere quali atti sono stati adottati dall’esecutivo nei confronti di personaggi coinvolti nella vicenda di Farindola e che eventualmente dovessero occupare ancora posti di comando in seno alla Protezione civile o negli altri settori strategici. La tragedia di Rigopiano dovrà avere giustizia, ma nel frattempo è nostro dovere fare in modo che un dramma del genere non si possa mai più ripetere”.