Hotel Rigopiano, i parenti delle vittime sul luogo della tragedia. “Vogliamo vedere”
FARINDOLA, 2 marzo – C’è chi ha pianto, chi ha pregato, chi ha lasciato dei fiori; tutti hanno osservato un minuto di silenzio. Per la prima volta, i parenti delle vittime dell’Hotel Rigopiano raggiungono il luogo della tragedia in cui hanno perso la vita 29 persone. Doveva essere solo un passaggio tecnico – la Procura ha infatti disposto il dissequestro ed il prelievo di 11 delle 18 automobili presenti – ma per i familiari di chi in quell’inferno di ghiaccio e detriti ha trovato la morte è stato molto di più.
“Per tutti è la prima volta ed è veramente difficile salire qui e vedere quello che è successo, ma vogliamo capire, vogliamo vedere”, dicono alcuni dei parenti. Lo sguardo fisso su ciò che resta del resort, una montagna di detriti tra cui spiccano oggetti, mobili, arredi, segno della vita che c’era in quell’hotel. Poi spazio alle lacrime, al dolore, ai ricordi.
Oltre ad alcuni dei parenti dei proprietari delle auto dissequestrate o di ciò che resta dei veicoli, ha raggiunto Rigopiano anche Giampiero Parete, uno degli undici superstiti. Fu lui, quel maledetto mercoledì 18 gennaio, dopo essere riuscito ad evitare la valanga, a lanciare per primo l’allarme e a far mettere in moto la macchina dei soccorsi.
Ad accompagnare i familiari c’erano i carabinieri, i carabinieri forestali e i militari dell’Arma del Decimo Reggimento Campania, che si stanno occupando della vigilanza h24 del sito, ancora sotto sequestro. Intervenuti anche i Vigili del Fuoco di Pescara, con mezzi speciali per il recupero delle automobili rimaste tra i detriti.
Gli undici mezzi sono stati portati via con dei carroattrezzi.
I resti dell’hotel visti dal drone a un mese dalla tragedia (da video Repubblica.it)