Hotel Rigopiano, la zia di Edoardo attacca il presidente Di Marco su Facebook: “Vergognati”
PESCARA, 25 gennaio – C’è lo sfogo di una donna che ha appena perso il fratello e una cognata. C’è la rabbia di una collega di partito che si sente tradita. Ma al netto del vortice di emozioni che l’ha travolta in questi giorni, c’è anche un duro atto di accusa nei confronti del presidente della Provincia di Pescara, per il modo in cui ha gestito la richiesta di soccorsi nelle ore precedenti il disastro dell’Hotel Rigopiano. C’è tutto questo nel post che Simona Di Carlo, la zia del piccolo Edoardo, consigliera comunale del Pd pescarese, ha pubblicato sulla pagina Facebook di Antonio Di Marco, numero uno della Provincia e anch’egli iscritto nel principale partito del centrosinistra.
“Ma vergognati Antonio, devi solo vergognarti e tu saresti cosa? – scrive Simona Di Carlo -. Il presidente di una Provincia, ma vattene a casa e di corsa, ma stai tranquillo, spiegherò nelle sedi opportune la leggerezza e superficialità che hai dimostrato quando due ore prima della sciagura di Rigopiano ti ho telefonato per dirti che mio fratello ed altri erano terrorizzati e chiedevano aiuti immediati”.
Toni esasperati, dunque, ma anche il riferimento circostanziato ad un contatto che sarebbe avvenuto tra la stessa Di Carlo e Di Marco “due ore prima della sciagura”. Poi Di Carlo dice di più:
“Mi hai parlato di una turbina che non è mai partita, ho continuato a richiamarti e tu che fai non rispondi e anzi peggio mi fai rispondere da una tua addetta stampa pur di evitare di darmi spiegazioni. Ci rivedremo caro Antonio, ci rivedremo presto”.
E qui torna in ballo la famosa turbina di cui si è iniziato a parlare già il giorno dopo la tragedia: quella della Provincia era rotta e stando a fonti bene informate, sarebbe scattata la ricerca di altri mezzi, in particolare presso l’Anas, che avrebbe reso disponibili due turbine. Quei mezzi, però, per qualche ragione non furono mai inviati.
L’ultima parte del messaggio è quella più privata:
“E sai qual è la cosa peggiore caro presidente? Che da te non ho neanche ricevuto una telefonata per la morte dei miei cari. Ma di cosa sei fatto? Di cosaaaaaa ????”