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Hotel Rigopiano, l’accusa del parroco di Castignano: “Non si può morire di turbina”

Hotel Rigopiano, l’accusa del parroco di Castignano: “Non si può morire di turbina”

PESCARA, 28 gennaio – Il dolore si mescola alla rabbia, all’amarezza. Nelle parole dei parenti degli amici, ma anche del sacerdote che a Castignano, nelle Marche, celebra la messa funebre per Marco Vagnarelli e Paola Tomassini morti nella sciagura dell’Hotel Rigopano: “Non si può morire di turbina, la nostra parrocchia di Castignano ce l’ha e non stiamo ai piedi del Gran Sasso”.

“Chiedo con tutto il cuore a chi di dovere: questi soldi, ma subito, spendiamoli per le cose che servono, non sciupateli, non ve li magnate – dice il parroco della Chiesa di Sant’Egidio, Tiziano Napoletani.

Nell’omelia il sacerdote è durissimo:

“Servono gli aerei da guerra? Benissimo – ha detto -, ma non facciamoci mancare quello che serve per il nostro bene comune, questo vi chiedo. Veramente questi giorni avevo una rabbia impressionante – ha aggiunto – e mi sto contenendo perché so che la rabbia non è un sentimento cristiano, ci vuole la misericordia… Però – ha insistito – che siano gli ultimi. Basta! Siamo stanchi, tante famiglie sono stanche di vedere i propri figli morti per niente. Sono figli! Chiedo a questo padre che ci governa, non lo so.., a Dio, lui fa tutto, ma ‘aiutati che dio ti aiuta’ si dice. Allora – ha proseguito con voce emozionata -, aiutiamoci per favore, ve lo chiedo in ginocchio, spendiamo questi soldi. L’altro giorno ho sentito che c’è un parco macchine dove ci sono non si sa quanti mezzi della protezione civile fermi per la burocrazia. Facciamo schifo! Oltre ad una parola di speranza che vi chiedo, perché il Vangelo ce lo dice, una parola di conforto perché il Signore ci sta sempre vicino” ma “‘aiutati che dio ti aiuta’, aiutateci, questo vi chiedo, aiutateci”.

 

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