I consiglieri grillini si tagliano gli stipendi: “400mila euro restituiti agli abruzzesi”
PESCARA, 26 ottobre – Oltre 400 mila euro in due anni. E’ questa la cifra che i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno “restituito ai cittadini abruzzesi dimezzando i loro stipendi, rinunciando alle indennità, rendicontando le spese sostenute e restituendo i rimborsi non utilizzati”. Parte delle risorse è servita a sostenere le piccole imprese del territorio. A fare il punto della situazione sono i consiglieri Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Gianluca Ranieri e Pietro Smargiassi. “Una cifra – dicono i grillini – che la dice lunga sulla concreta possibilità e sulla volontà di ridurre i costi della politica attuando una gestione di buon senso del denaro pubblico”.
“Abbiamo realizzato quello che è stato sempre detto sin dal primo giorno di campagna elettorale – sottolineano in conferenza stampa – l’abbassamento dei costi della politica è un punto cardine della nostra azione istituzionale. Siamo la prova vivente che si può attuare un risparmio sostanzioso di soldi pubblici senza deturpare la Costituzione Italiana, senza togliere ai cittadini il diritto di votare i senatori, dietro la falsa promessa di abbassare i costi della politica. Abbiamo attuato una politica di tagli dove davvero c’è uno spreco senza limitare la democrazia e senza distruggere le tutele che il nostro Paese ha imparato a garantire dopo anni bui della nostra storia”.
I pentastellati con i primi 133mila euro hanno dato vita al fondo per le piccole e medie imprese abruzzesi: 29 le aziende già finanziate (15 nella provincia di Chieti, 10 nella provincia di Pescara, 5 nell’aquilano). Ci sono, tra l’altro, imprese di parrucchieri, abbigliamento, pasticceria, pizzerie, estetica, trasporto merci, merceria, impianti elettrici, alimentari, ristorazione, infissi, apparecchi medicali, pizzerie e altre.
“Una mano concreta tesa verso i cittadini, verso piccoli imprenditori che lavorano – aggiungono i consiglieri – nonostante i governi nazionali e regionali prestino attenzione solo alle grandi imprese e alle lobby più disparate”.
Sara Marcozzi, all’indomani del rinvio in commissione della proposta di legge per il taglio delle indennità ai parlamentari, ricorda che “anche la nostra scelta regionale rimane isolata poiché gli altri consiglieri di centrodestra e centrosinistra, nei mesi passati, non hanno avuto la forza di rinunciare ai loro stipendi e hanno affossato in commissione la legge a mia prima firma che avrebbe potuto trasformare il gesto di buon senso del M5S in legge per tutto il Consiglio abruzzese, per questo governo e per quelli che verranno. Con l’approvazione della nostra legge sul taglio degli stipendi, infatti, la Regione avrebbe potuto risparmiare ben 23 milioni di euro in 5 anni. Stesso destino ha avuto la proposta di legge sull’abolizione del doppio vitalizio per gli ex consiglieri regionali che avrebbe consentito un risparmio annuo di 500mila euro”.